Plastica di barbabietole
30 Aprile 2008 Pubblicato da Pino Bruno
- 30 Aprile 2008
- AMBIENTE, SCIENZE
- ecologia, rifiuti, risparmio energetico
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BIO-ON: ovvero, accendi il BIO ! “turn OFF pollution” spegni l’inquinamento! Dalle parole ai fatti, perché quest’azienda bolognese la plastica la fa con le barbabietole. Plastica, anzi bio-plastica, che si scioglie del tutto in acqua, senza danneggiare l’ambiente.
Qualche dettaglio tecnico: la molecola di base è il Polyhydroxyalkanoato o Pha, poliestere lineare prodotto da una fermentazione batterica dello zucchero, ottenuto per la prima volta da barbabietole e suoi derivati e non da oli o amido di cereali come la maggior parte dei biopolimeri oggi in commercio.
Il biopolimero può essere impiegato per creare materiali termoplastici o elastomerici, con il punto di fusione variabile da 40 a 180°C, in grado di sostituire, oggetti plastici rigidi come Pet, Pp, PVC utilizzati per la produzione di bottiglie e packaging alimentare, ma anche componentistica auto, arredamento, fibre, pellicole per imballaggio, elettronica. Sempre meno alibi per chi vuole sommergerci di plastica tradizionale, inquinante, ingombrante.