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Oggi Apple mette il grembiule della scuola

Alle 16 (ora italiana) sapremo come e perché Apple farà indossare il grembiule della scuola al suo iPad. Dal Guggenheim Museum di New York la multinazionale annuncerà la  strategia per conquistare il mercato dei libri di testo, dalle materne alle superiori, che negli Stati Uniti vale dieci miliardi di dollari l’anno. Basta con i libri di carta, pesanti, ingombranti, costosi e dall’invecchiamento precoce, dice Apple. Avanti con testi digitali, interattivi, sempre aggiornati, pieni di immagini e filmati, che non siano la mera trasposizione dalla carta al bit. 

 

L’agenzia Bloomberg, che cita fonti confidenziali interne all’azienda, dice che Apple metterà a disposizione di autori, editori, scuole, insegnanti e studenti strumenti software per creare libri mai visti finora, fatti su misura per iPad.

A marzo arriverà sul mercato iPad 3 e il nuovo tablet, più potente e con display ad alta risoluzione, sarà l’approdo perfetto per la piccola rivoluzione editoriale.

E’ vero, i nuovi testi interattivi costeranno meno di quelli cartacei, ma la tavoletta ha il suo prezzo. Per l’iPad da 16 GB ci vogliono circa 500 euro (600 per quello wi-fi e 3G) e, se si vuole più spazio, la spesa lievita fino a 800 euro. Come si fa a convincere scuole e famiglie a fare un investimento iniziale così impegnativo?

 

 

Molto dipenderà da eventuali incentivi all’acquisto (compresi gli sgravi fiscali), dalla quantità/qualità di libri di testo che saranno a disposizione, dalla possibilità di abbonarsi agli aggiornamenti, e a che prezzo.

E’ pur vero che finora Apple ha venduto circa quaranta milioni di iPad e ha fatturato 25,3 miliardi di dollari. L’arrivo di iPad 3 farà impennare le cifre.

Altro aspetto delicato è il cosiddetto self-publishing, cioè lo strumento messo a disposizione degli autori per pubblicare libri in formato digitale. Amazon lo fa già da tempo e, negli Stati Uniti, la cosa funziona egregiamente.

E’ probabile che Apple oggi annunci la realizzazione di una piattaforma analoga, con una corsia preferenziale per scuole e insegnanti che vogliano autoprodurre i testi scolastici e per autori senza editore.

Tra le novità potrebbe esserci anche la messa a punto di un nuovo standard del formato ePub –  quello più adottato dagli editori di libri elettronici – per agevolare l’immissione di contenuti multimediali.

Finora il mondo scolastico si è mostrato tiepido nei confronti dei libri digitali. Pochi testi, tablet e eReader troppo cari, mancanza di standard del formato di lettura.

Vedremo se Apple riuscirà a dare la scossa al mercato.

 

Fonti: Bloomberg, The Washington Post.

 

 

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Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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