Gli MP3 fanno schifo dice Neil Young
6 Aprile 2012 Pubblicato da Pino Bruno
- 6 Aprile 2012
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- mp3, musica, Neil Young
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Neil Young ha dichiarato guerra agli MP3. Lo standard della musica digitale online non piace all’ex Buffalo Springfield. La qualità è pessima, la compressione adottata per far viaggiare speditamente la musica in rete non rende onore alla profondità artistica. Non è la prima volta che il chitarrista si scaglia contro gli MP3, ma questa volta – scrive la rivista Rolling Stone – Neil Young ha depositato sei marchi presso lo US Patent and Trademark Office, per altrettanti formati audio ad alta qualità.
La descrizione dei marchi non lascia spazio al dubbio:
“Online and retail store services featuring music and artistic performances; high resolution music downloadable from the internet; high resolutions discs featuring music and video; audio and video recording storage and playback.”
Nè possono esserci equivoci su chi ha ha fatto richiesta di brevetto. L’azienda è Vapor Records, la casa discografica che fa capo a Neil Young. “Quando ho cominciato a incidere dischi – ha ricordato l’artista – la qualità dell’audio era al 100 per 100. Oggi gli stessi pezzi in MP3 sono quasi irriconoscibili. Non è un problema della musica digitale, bensì il suo uso distorto, l’eccesso di compressione”. Secondo Young, in genere un brano MP3 contiene soltanto il cinque per cento dei dati del master originale di una registrazione analogica.
Neil Young sta seguendo di persona le ricerche su un sistema audio digitale di altissima qualità che potrebbe rivoluzionare la distribuzione musicale. Se ne conosce soltanto il nome, Pono.
Per l’artista la qualità della musica che arriva al pubblico è diventata una missione. Neil Young ha raccontato di averne parlato con Steve Jobs poco prima della morte del leader di Apple. “Stavamo pensando di realizzare un dispositivo simile all’iPod ma capace di riprodurre musica ad altissima qualità – ha detto Young – e se Steve avesse avuto più tempo lo avrebbe creato. Lui, il pioniere della musica digitale, quando tornava a casa ascoltava i dischi in vinile….”.
Fonte: Rolling Stone