L’etica del drone
4 Luglio 2012 Pubblicato da Pino Bruno
Entro il 2015 i droni – piccoli velivoli senza pilota – potranno volare sui cieli degli Stati Uniti. La Federal Aviation Administration ha già elaborato le linee guida per disciplinare il futuro traffico di Unmanned Aircraft Systems (UAS), che saranno usati soprattutto dalle forze dell’ordine. I droni, muniti di fotocamere e videocamere, sorvoleranno strade e città, aggiungendosi ai sistemi di videosorveglianza ormai disseminati dappertutto. Insomma, la mamma del Grande Fratello sarà sempre incinta. La potentissima lobby dei costruttori di droni, rappresentata dall’Association for Unmanned Vehicle Systems International (AUVSI), ha fiutato l’affare ma deve pur tacitare chi già grida in difesa della privacy. L’AUVSI ha così dichiarato che i droni per uso civile avranno comunque un’etica e, parafrasando le Leggi della robotica di Isac Asimov, si atterranno a un codice basato su tre regole di condotta: Safety, Professionalism, and Respect, cioè sicurezza, professionalità e rispetto.
In sostanza, dicono i costruttori, i droni potranno volare solo se non ci saranno rischi per le persone e le cose. Gli operatori che li piloteranno da terra saranno formati adeguatamente. Saranno rispettate tutte le norme federali e statali e le leggi locali e in particolare sarà tutelata la privacy dei cittadini. Ecco il codice:
Safety
- We will not operate UAS in a manner that presents undue risk to persons or property on the surface or in the air.
- We will ensure UAS will be piloted by individuals who are properly trained and competent to operate the vehicle or its systems.
- We will ensure UAS flights will be conducted only after a thorough assessment of risks associated with the activity. This risks assessment will include, but is not limited to:
- Weather conditions relative to the performance capability of the system
- Identification of normally anticipated failure modes (lost link, power plant failures, loss of control, etc) and consequences of the failures
- Crew fitness for flight operations
- Overlying airspace, compliance with aviation regulations as appropriate to the operation, and off‐nominal procedures
- Communication, command, control, and payload frequency spectrum requirements
- Reliability, performance, and airworthiness to established standards
Professionalism
- We will comply with all federal, state, and local laws, ordinances, covenants, and restrictions as they relate to UAS operations.
- We will operate our systems as responsible members of the aviation community.
- We will be responsive to the needs of the public.
- We will cooperate fully with federal, state, and local authorities in response to emergency deployments, mishap investigations, and media relations.
- We will establish contingency plans for all anticipated off‐nominal events and share them openly with all appropriate authorities.
Respect
- We will respect the rights of other users of the airspace.
- We will respect the privacy of individuals.
- We will respect the concerns of the public as they relate to unmanned aircraft operations.
- We will support improving public awareness and education on the operation of UAS.
Leggete adesso le Tre leggi della robotica di Isaac Asimov e trovate le similitudini:
- Un robot non può recare danno a un essere umano, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno.
- Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contrastino con la Prima Legge.
- Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima e/o la Seconda Legge.
Insomma, dalla fantascienza alla realtà.
A quanto pare l’Association for Unmanned Vehicle Systems International ha fatto i conti senza l’oste. Qualche giorno fa alcuni studenti dell’Università del Texas hanno dirottato un drone, su richiesta del Ministero dell’Interno.
Quasi una sfida. In vista della liberalizzazione dei cieli nel 2015, si sta pianificando l’acquisto di velivoli senza pilota per le forze di polizia. La prudenza non è mai troppa e così lo U.S. Department of Homeland Security ha messo a disposizione degli hacker (autorizzati) lo spazio desertico di White Sands, nel New Mexico.
Ebbene, i ragazzi hanno dirottato il drone. Certo, non si trattava di uno UAS militare, la cui tecnologia di navigazione è criptata e iper-protetta, ma di certo la cosa non sarà andata molto a genio ai costruttori.