Nella Rete ci sono gli orchi ma ci si può difendere
6 Settembre 2012 Pubblicato da Pino Bruno
- 6 Settembre 2012
- ATTUALITA', BUONI ESEMPI, SCENARI DIGITALI, SICUREZZA
- cittadinanza digitale, privacy, sicurezza informatica
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Leggevo ieri su Repubblica la solita menata sul lato oscuro della Rete. Che ci siano orchi sul web lo sappiamo da sempre. D’altronde gli orchi stanno pure in televisione – la De Filippi docet – e nel condominio, per strada, a scuola, eccetera. Che facciamo, ci chiudiamo in casa, spegniamo la tivù, non mandiamo i nostri figli tra i banchi? Ovviamente no, a bambini e ragazzi dobbiamo aprire gli occhi, non parcheggiarli davanti al computer così come non dobbiamo abbandonarli davanti al televisore. Insegnar loro a non “accettare caramelle dagli sconosciuti”, anche se digitali. È vero, i minorenni sono smanettoni, usano i dispositivi digitali meglio di noi, ma le capacità tecniche non bastano. Ben venga dunque, per ripassare la lezione, il decalogo di McAfee su “Come proteggere i minori online”. Eccolo qui:
I 10 modi più utili per proteggere i propri figli online
- Controllare l’utilizzo di Internet da parte dei minori. Installare il computer in una zona molto frequentata della casa e limitarne l’uso notturno. È consigliabile prendere anche in considerazione un software di monitoraggio della sicurezza dei minori come IMSafer.
- Proteggere il computer con un software di protezione efficace e mantenerlo aggiornato. McAfee® Internet Security Suite assicura la protezione da virus, hacker e spyware. Filtra contenuti, immagini e siti web offensivi. Il software antivirus proteggerà inoltre il computer da virus e spyware tramite la scansione automatica di allegati di e-mail e file scaricati dai siti di condivisione P2P.
- Assicurarsi che i propri figli capiscano le regole di base per l’utilizzo dei siti di socializzazione come Facebook e i blog. I ragazzi devono custodire le proprie password e non pubblicare mai dati personali o foto inappropriate. I blog e i siti di socializzazione offrono strumenti per la tutela della privacy che possono essere attivati per bloccare l’ingresso a utenti potenzialmente pericolosi (forniti automaticamente ai ragazzi di età inferiore ai 15 anni).
- È indispensabile che i ragazzi informino i genitori se organizzano appuntamenti di persona con gli utenti conosciuti online. Prima di eventuali incontri di questo genere, accertarsi dell’identità di queste persone e accompagnare i ragazzi all’appuntamento in un luogo pubblico.
- Quando utilizzano i programmi P2P di condivisione dei file, i ragazzi non devono mai scaricare file provenienti da sconosciuti. È possibile che scarichino file infetti, immagini, giochi e musica inadatti o file multimediali protetti da leggi sul copyright. I ragazzi non devono consentire agli utenti di caricare i loro file musicali a meno che non siano certi di disporre dell’autorizzazione alla condivisione.
- Non consentire ai propri figli di compilare moduli né sondaggi online. Se desiderano iscriversi a siti legittimi come Disney o simili, dovranno prima rivolgersi a uno dei genitori che potrà leggere l’informativa sulla privacy del sito e le relative norme di condotta.
- Consentire ai propri figli di utilizzare solo chat room monitorate e fare in modo che utilizzino uno screen name che non consenta di risalire alla loro vera identità. Come nel caso dei blog e di Facebook, i ragazzi non devono mai rivelare informazioni personali o condividere foto. I ragazzi devono sapere che le persone possono mentire riguardo alla propria identità e che gli amici conosciuti online sono pur sempre degli estranei.
- Spiegare ai ragazzi che devono ignorare messaggi di e-mail e instant messaging provenienti da sconosciuti. Non devono mai aprire allegati che non si aspettavano di ricevere né fare clic sui collegamenti inclusi nei messaggi. Come nel caso dei blog e di Facebook, non devono mai inviare informazioni personali. Configurare correttamente l’applicazione di messaggistica immediata utilizzata dai ragazzi e accertarsi che non si avvii automaticamente all’accensione del computer. Fare in modo che spengano il computer e chiudano la connessione quando il PC non viene utilizzato
- Utilizzare browser per ragazzi e motori di ricerca creati appositamente per i minori. I browser per i ragazzi come IlVeliero non visualizzano parole o immagini inappropriate. Questo tipo di browser offre siti web precaricati adatti ai minori e filtri terminologici preimpostati. È necessario solo accertarsi di esaminare e approvare i siti web e le parole predefiniti. I motori di ricerca per i bambini come ilnocchiero effettuano ricerche e mostrano risultati limitati.
- Consentire ai propri figli di trovare siti web idonei e utili utilizzando gli elenchi creati da esperti del settore. L’American Library Association mette a disposizione un ottimo elenco: The ALA Great Web Sites for Kids. First Gov for Kids pubblica siti per bambini con contenuti di educazione civica ed elenca gruppi di siti adatti ai minori. Fact Monster è un eccellente sito di riferimento, su cui è possibile trovare informazioni e aiuto per i compiti a casa.
Da cosa dobbiamo difendere bambini e ragazzi? McAfee descrive alcuni scenari:
“L’incontro con un molestatore online è ritenuto uno dei maggiori pericoli per i ragazzi di oggi, ma sono molte le situazioni che si presentano sul Web e che comportano il rischio di attività inappropriate o illegali. Bisogna spiegare ai ragazzi che non tutto quello che si legge in Internet è vero e che sul Web è presente una grande quantità di materiale non destinato a loro. Esistono siti pornografici, che parlano di medicinali e stupefacenti e con altri contenuti espliciti che un bambino o un ragazzo non adeguatamente protetto potrebbe facilmente consultare.
Siti web e chat room
Violazioni della privacy sono un altro pericolo in agguato. È necessario dimostrare ai ragazzi quanto sia importante proteggere i propri dati personali e quelli di familiari e amici. Molti siti web dedicati ai minori sollecitano l’inserimento di informazioni personali in sondaggi e moduli in cambio di premi e invitano a registrarsi online per aderire ai fan club. Nelle chat room, la condivisione di informazioni quali il proprio sesso, l’età e il luogo di ritrovo preferito potrebbe sembrare un’azione innocua, ma i molestatori possono facilmente utilizzare tali informazioni per rintracciare il minore.
Blog e siti di socializzazione
I blog e i siti di socializzazione come Facebook sono luoghi in cui i ragazzi a volte condividono troppe informazioni, non solo nomi e indirizzi, ma anche foto personali che in alcuni casi mostrano comportamenti illeciti, come l’uso di alcolici che in determinati Paesi è vietato ai minorenni. I ragazzi dovrebbero condividere i propri blog o profili online con i genitori, affinché questi ne possano verificare i contenuti.
Condivisione P2P dei file
La condivisione P2P (peer-to-peer) dei file comporta altri problemi per la privacy. Questi programmi consentono agli utenti di consultare e scaricare file dai computer connessi a Internet di qualunque altro utente che disponga dello stesso programma. Questo facilita la diffusione di virus, trojan horse e spyware da parte dei criminali informatici. I ragazzi potrebbero inoltre scaricare involontariamente materiale pornografico denominato o etichettato in modo fuorviante”.
Poi non dite che non siete stati messi in guardia.