To’ hanno reinventato l’autocertificazione
14 Novembre 2012 Pubblicato da Pino Bruno
To’, gli strateghi dell’Agenda Digitale e delle semplificazioni hanno reinventato l’autocertificazione, dopo quattordici anni. Dice il comunicato: “Dal 1° gennaio 2012 gli uffici delle pubbliche amministrazioni e i gestori di servizi pubblici non possono accettare né richiedere certificati ai cittadini. Sono, infatti, le PA e i gestori di servizi pubblici ad acquisire d’ufficio tutte le informazioni, i dati e i documenti che sono già in possesso delle altre pubbliche amministrazioni.
Ai cittadini le Pa possono solo chiedere l’autocertificazione o i dati indispensabili ad acquisire le informazioni d’ufficio.
Lo stabilisce la Direttiva del Ministero per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione (art.15) che modifica il DPR 28 dicembre 2000 n.445 sulla Disciplina dei certificati e delle dichiarazioni sostitutive.
Sul sito del Dipartimento è riportato nel dettaglio, l’elenco di tutti i certificati più comuni per i quali vale l’autocertificazione insieme al modulo di riferimento adattabile ad ogni richiesta da produrre ( basta barrare le voci d’interesse)”.
Forse mi faglia la memoria, ma io ricordavo che l’autocertificazione era cosa già fatta, acquisita, fin dai tempi del ministro Bassanini:
“Con le leggi Bassanini (Legge n. 127 del 1997 e DPR n. 403 del 1998) l’autocertificazione è diventata più facile. Basta una semplice dichiarazione firmata dal cittadino, non autenticata e senza bolli, per sostituire certificati e documenti richiesti dalla amministrazioni e dai servizi pubblici”.
Cioè, se non sbaglio, l’autocertificazione è legge fin dal 1998. Basta fare una ricerca su Google, digitando le parole autocertificazione e Bassanini.
Insomma, la scoperta dell’acqua calda (e della patata lessa), ovvero, adesso sì che mi sento semplificato.