Braccialetto GPS per operatori umanitari in pericolo
8 Aprile 2013 Pubblicato da Pino Bruno
- 8 Aprile 2013
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- diritti calpestati, gps, guerra, operatori umanitari
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Un braccialetto elettronico in grado di far sapere immediatamente che chi lo indossa è in pericolo e permetterne la geolocalizzazione, grazie al GPS integrato. Il gadget è stato realizzato dalla ONG svedese Civil Rights Defenders, che dal 1982 opera in tutto il mondo in difesa dei diritti civili. L’allarme può essere lanciato manualmente, spingendo un tasto, oppure si attiva automaticamente nel caso in cui il braccialetto venga rimosso con la forza. Il Natalia Project è stato dedicato a Natalia Estemirova, giornalista e attivista russa rapita e uccisa in Cecenia quattro anni fa. I primi braccialetti sono stati già distribuiti. L’associazione conta di assegnarne una sessantina entro i prossimi mesi. Tutto dipenderà dai fondi raccolti durante la campagna di finanziamento appena avviata.
Il braccialetto è un concentrato di tecnologia. Il segnale di allarme viene inviato attraverso la rete GSM/GPRS all’eventuale team di supporto in zona e alla centrale di Stoccolma, che è in grado di localizzare la posizione grazie al GPS. La stessa centrale informa le autorità diplomatiche e rende pubblico l’evento tramite Facebook e Twitter. Ogni braccialetto ha un numero di serie per identificare l’operatore umanitario al quale è stato assegnato.
Civil Rights Defenders ha avviato il progetto per creare un deterrente ad aggressioni e rapimenti nei confronti di chi lavora per il rispetto dei diritti civili in zone di guerra. Dal 1997 l’organizzazione Humanitarian Outcomes monitora il fenomeno con il suo The Aid Worker Security Database e i numeri sono impressionanti. Fino al 15 marzo scorso, sono stati uccisi 1064 operatori umanitari, altri 930 sono rimasti feriti, mentre le persone rapite sono 745.