ERT greca: l’oscuramento un fulmine a ciel sereno
12 Giugno 2013 Pubblicato da Pino Bruno
- 12 Giugno 2013
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Dimitri Deliolanes, giornalista, corrispondente dall’Italia della Ellinikí Radiofonía Tileórasi (ERT), il servizio radiotelevisivo pubblico greco “spento” ieri sera per decisione del governo di Atene, mi ha raccontato cosa c’è dietro l’oscuramento dei trasmettitori. “Per tutti noi è stato un fulmine a ciel sereno. Nessuno se lo aspettava e, soprattutto, si aspettava una decisione così drastica. Persino durante la seconda guerra mondiale la radio pubblica ha continuato a trasmettere. Persino dopo il colpo di stato dei ‘Colonnelli’ la TV pubblica non è stata oscurata”.
“Siamo stati tutti licenziati senza preavviso – aggiunge Deliolanes – senza ricevere prima neanche una lettera, una eMail o una telefonata. Credo che non ci siano precedenti al mondo. Adesso la Grecia è il solo paese dell’Unione Europea senza un servizio pubblico radiotelevisivo”.
Qual è stato secondo te il fattore scatenante della decisione?
“Il Governo doveva licenziare duemila dipendenti statali entro giugno, nell’ambito del piano di ristrutturazione della Pubblica Amministrazione. Hanno deciso di liquidare la ERT per far vedere alla Troika che stanno svolgendo bene il compito. Siccome non hanno una visione strategica del settore, non hanno le idee chiare su come funzioni la macchina dello Stato, hanno deciso di cominciare con noi.
In realtà va sottolineato l’intreccio perverso tra l’emittenza privata e il potere politico. Tutti gli imprenditori che hanno investito nel settore radiotelevisivo privato fanno affari con lo Stato (appalti, forniture, eccetera). In cambio quelle stazioni radiotelevisive assicurano sostegno ai politici durante le campagne elettorali. Ecco, adesso il settore privato avrà il monopolio dell’informazione. Saranno loro a decidere cosa potrà o non potrà sapere il popolo greco” (segue…)
(L’intervista completa è sul sito Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai)