Negli USA gogna telematica per pedofili e stupratori
23 Agosto 2013 Pubblicato da Pino Bruno
- 23 Agosto 2013
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- criminalità, pedofilia, privacy, Usa
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Racconta oggi La Repubblica che “si moltiplicano gli appelli, si preparano interrogazioni alla Camera, mentre fioccano inviti e proteste perché non si ripetano più casi come quello della ragazzina romana che si è vista tornare l’orco in casa. Che, terrorizzata, si è ritrovata il vicino pedofilo di nuovo nell’appartamento al piano di sopra dopo che la Corte d’appello gli ha revocato il divieto di dimora“. Ebbene, anche se la giustizia americana non è un modello di perfezione, come sa chi segue le cronache giudiziarie di quel paese oppure ha letto uno dei romanzi di John Grisham, negli Stati Uniti non sarebbe potuto accadere. Lì la rete è un boomerang per pedofili e maniaci. E’ diventata un incubo per chi ha già subito condanne definitive per reati sessuali. Una legge federale ha stabilito che l’interesse pubblico è prevalente sulla privacy, quando si tratta di crimini di questo genere. Ecco dunque pubblicate sul web, a cura dei Dipartimenti della giustizia o della Pubblica sicurezza di numerosi Stati, foto e curriculum dei criminali sessuali.
Sono i Sexual predators o Sexual offenders, come li definiscono i legislatori della Florida. Il sito Florida Sexual Offenders and Predators è quanto mai esplicito. In questo Stato chiunque lavori con i bambini (in scuole, palestre, asili) deve avere un passato integerrimo. Le autorità hanno il dovere di fornire ai datori di lavoro tutte le informazioni necessarie, anche le più riservate.
La ricerca viene fatta negli archivi telematici. In quello del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Connecticut ci sono migliaia di schede di Sex Offenders. Con foto a colori, dati somatici, indirizzo e particolari sulle condanne subite. Il tasto “Search for Offenders in your area” permette a tutti i cittadini di accedere al database. Stesso approccio in Alaska, dove il Dipartimento della Pubblica Sicurezza cita le norme che obbligano a registrarsi e segnalare i loro spostamenti quanti abbiano subito anche una sola condanna per reati sessuali. In Alaska il database consultabile in Rete consente di restringere il campo della ricerca. Se ad esempio un cittadino deve trasferirsi da una località all’altra o da un quartiere all’altro, può digitare il codice postale del nuovo luogo di residenza e verificare se nella zona risiedono persone che hanno subito condanne per reati sessuali.
Nel 2005 il Dipartimento federale della Giustizia ha creato e messo in rete un archivio telematico centralizzato, collegato a tutti i database statali. Andate a visitarlo per rendervi conto dell’attenzione dell’amministrazione americana al problema dei reati sessuali. Merita una visita, per rendersi conto della grande attenzione al problema:
In tutti i siti è sottolineato un avvertimento: le informazioni fornite servono solo allo scopo di garantire sicurezza alla comunità e non devono essere usate per minacciare, intimidire o molestare le persone schedate. Chi fa uso scorretto dei dati può essere perseguito dalla legge. In ogni caso, assicurano le autorità, eventuali reati sessuali commessi da persone già schedate devono essere comprovati dalle impronte digitali.
Affermazione ribadita anche nel più importante sito dedicato alla prevenzione e alla denuncia dei reati sessuali, curato da un’organizzazione di volontariato. E la tutela dei diritti delle persone? E poi, cosa succede in caso di omonimia? Intanto, la schedatura on line riguarda soltanto le persone con più condanne, tutte già definitive. La pubblicazione delle fotografie, inoltre, dovrebbe evitare errori di identificazione.
Comunque, avvertono al Dipartimento per la Pubblica Sicurezza dell’Arizona, “i nostri archivi su internet consentono ai cittadini di acquisire maggiore consapevolezza sulla minaccia potenziale dei Sexual offenders.
Un pubblico informato, si legge nel sito, è un pubblico più sicuro.