Quando Twitter è stupido stupido stupido
3 Settembre 2013 Pubblicato da Pino Bruno
- 3 Settembre 2013
- AU HASARD
- bug, twitter
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Stupido è chi lo stupido fa, diceva Forrest Gump. Non so se Twitter sia stupido, ma certamente lo fa, almeno con il sottoscritto. Il quale (sottoscritto) da tre giorni esce pazzo appresso al social network che si rifiuta di far accedere (il sottoscritto) via desktop. Non gli ha sospeso l’account (al sottoscritto), perché Twitter funziona egregiamente su smartphone e tablet. E non è problema di browser o di cache, perché con qualsivoglia Chrome, Firefox o Explorer abbia provato, la risposta è sempre la medesima. Un gioco dell’oca che ti fa comunque tornare alla casella di partenza. Un loop, come direbbero quelli di Twitter se mai riuscissi a contattarne uno via mail o tamtam.
Il gioco dell’oca comincia digitando username e password nell’apposita casella. Viene fuori questa schermata:
Benissimo, il gioco è fatto. Non avendo mai richiesto o avuto questo misterioso “codice di backup”, apro lo smartphone e, effettivamente, trovo la richiesta di verifica qui raffigurata:
A questo punto clicco sul pulsante di spunta, come da istruzioni, ma la risposta è questa:
Inutile insistere. Si torna alla casella di partenza e si riprova, riprova, riprova, da tre giorni.
Ho tentato anche un’altra strada, quella di farsi spedire da Twitter una mail che contiene il link per resettare la password. Sembra che il sistema accetti la nuova parola chiave ma è un’illusione che dura un’istante, effimera come quei fiori che appassiscono appena sbocciati. Anche in questo caso si ricomincia tutto da capo.
Ora, chiunque mi conosca sa che sono avvezzo alle diavolerie digitali. Ho imparato che non esiste il sistema perfetto, l’interfaccia perfetta, l’applicazione perfetta. Tutte o quasi nascondono qualche bug, quei diavoletti/folletti sfuggiti dalle mani degli sviluppatori proprio per romperci le scatole.
Ebbene mi arrendo ma so che non è (del tutto) colpa mia. Se il messaggio di errore dice che “La funzione di verifica dell’accesso non è disponibile al momento, riprova più tardi” io mi fido. Però caro Twitter, ti prego, dimmi cosa intendi per “più tardi”. Un’ora? Un giorno? Tre giorni? Una settimana? Un mese? Un anno?
Non puoi cavartela così. “Il tempo – apprendo da Wikipedia – è la dimensione nella quale si concepisce e si misura il trascorrere degli eventi. Essa induce la distinzione tra passato, presente e futuro”. È pur vero che “La complessità del concetto di tempo è da sempre oggetto di studi e riflessioni filosofiche e scientifiche”.
Ecco, il mio tempo per studi e riflessioni filosofiche e scientifiche si è esaurito. Vorrei esprimere il mio disappunto a parolacce, ma son galantuomo e mi astengo. Persino Forrest Gump, nei miei panni, avrebbe dismesso il suo sorrisino ebete e avrebbe cominciato a smoccolare.
PS. Dovesse capitare anche a voi, lasciate perdere le istruzioni delle pagine del Supporto tecnico di Twitter. È una inutile enciclopedia del loop.