La pirateria non si combatte con l’oscurantismo
20 Gennaio 2014 Pubblicato da Pino Bruno
- 20 Gennaio 2014
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- copyright, diritti d'autore, pirateria informatica
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Chi se lo ricorda il Sony Betamax? Nel 1975 è stato il primo sistema di videoregistrazione magnetica destinato al mercato domestico. Ebbe vita breve, perché fu presto soppiantato dallo standard VHS di JVC, di qualità inferiore ma più versatile. Ebbene, il buon vecchio Betamax è stato al centro di una delle più feroci dispute giudiziarie della storia della tecnologia. Fu in quella circostanza che si comincio a parlare di copie illegali programmi e film coperti da copyright e pirateria. Il videoregistratore era il diavolo, secondo le Major. Anzi, “lo strangolatore di Boston” dell’industria cinematografica, come affermò davanti al Congresso USA il presidente della Motion Picture Association of America (MPAA) Jack Valenti:
I say to you that the VCR is to the American film producer and the American public as the Boston strangler is to the woman home alone.
La causa cominciò nel 1976 e si concluse nel 1984, trent’anni fa, quando la Sony vinse l’ultimo grado di giudizio davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Soltanto allora il videoregistratore fu dichiarato “non colpevole” di pirateria.
(L’articolo prosegue qui, su Tom’s Hardware)