A Trento la ricetta medica non è più di carta
24 Marzo 2014 Pubblicato da Pino Bruno
Un’altra sanità, più efficiente e meno sprecona, è possibile anche in Italia. In provincia di Trento non si usano più le ricette rosse, cioè le prescrizioni farmaceutiche. Niente più carta. Dematerializzate. Più di 400mila dal 3 dicembre fino a pochi giorni fa. Il decreto ministeriale è del 2011 ma soltanto la Provincia autonoma di Trento lo ha adottato. Eppure così si risparmiano molti soldi, si evitano disservizi e c’è più controllo su eventuali abusi e irregolarità. A Trento come in Danimarca, dunque. Si va da medico, ci si sottopone alla visita e poi si va direttamente in farmacia per ritirare i farmaci esibendo la sola tessera sanitaria. In poco più di tre mesi lo hanno fatto circa 160.000 trentini.
A marzo la percentuale delle ricette dematerializzate, cioè prodotte senza essere stampate, è pari a circa il 60% del totale. Al sistema ha già aderito il 93% dei medici di famiglia e tutte le farmacie presenti sul territorio provinciale sono collegate telematicamente. C’è da aggiungere che i trentini hanno già accesso alla Cartella Clinica del Cittadino (TreC), cioè quel Fascicolo Sanitario Elettronico che altrove stenta a decollare. Gli iscritti a TreC sono avvertiti via email circa la disponibilità della prescrizione dei farmaci fatta dal medico di famiglia.
In Trentino la ricetta di carta è ancora necessaria per prescrivere esami diagnostici e specialistici, nel caso in cui il medico non abbia la possibilità di accedere al sistema telematico e per prescrivere farmaci non mutuabili. È soltanto questione di tempo. Presto la ricetta elettronica sarà estesa a tutte le prestazioni.
Si risparmia ed è anche più comodo per il cittadino. Se si pensa che in media ogni assistito ha, per ogni accesso in farmacia, due ricette per il ritiro di medicinali, l’introduzione di questa nuova modalità consente di ridurre gli errori nelle prescrizioni, controllare in modo più efficace e in tempo reale la spesa farmaceutica, oltre ad un risparmio immediato sui costi di stampa delle prescrizioni. I vantaggi più evidenti sono per le persone affette da patologie croniche e che necessitano di prescrizioni ripetitive: si possono così evitare attese nello studio del medico per avere le ricette dei farmaci che si assumono abitualmente.
Ogni giorno in Trentino sono prodotte mediamente circa 12.000 ricette (4,5 milioni in un anno). A febbraio è stata evitata la stampa su carta di circa il 53 per cento e a marzo la percentuale è salita al 61% del totale.