L’aria che tira: anche Associated Press vuole soldi per le news citate a sbafo
25 Luglio 2009 Pubblicato da Pino Bruno
- 25 Luglio 2009
- GIORNALISMI
- diritto all'informazione, google news, internet, motore di ricerca
- 3 Commenti
Che vi dicevo ieri mattina? L’aria che tira nel mondo editoriale è cambiata. Il direttore del Financial Times, Lionel Barber, è stato facile profeta, quando ha detto che “..nel giro di un anno quasi tutte le testate giornalistiche applicheranno delle tariffe per i contenuti on line“. Adesso anche l’Associated Press sceglie la linea dura per bloccare la pubblicazione senza permesso delle sue notizie sui siti internet e sui motori di ricerca.
La prestigiosa agenzia di stampa annuncia, in un’intervista del presidente e amministratore delegato, Tom Curley, al New York Times, che ogni articolo sara’ presto munito di un software che notifica all’agenzia come la notizia e’ utilizzata, oltre a mostrare i limiti ai diritti di utilizzo.
Anche il minimo uso degli articoli on line – dice Curley – richiede un accordo di distribuzione con l’agenzia. Obiettivo della stretta non e’ limitare l’uso degli articoli, bensì farsi pagare per ogni utilizzo.
Gli aggregatori di notizie e i motori di ricerca respingono le critiche indirette. Google News, Bing e Yahoo hanno sempre detto che le brevi citazioni di articoli sono autorizzate dal fair use, in base al quale i lavori protetti da copyright possono essere disponibili al pubblico come materiale grezzo, senza la necessita’ di autorizzazione, a condizione che tale libero utilizzo soddisfi le finalita’ della legge sul copyright.
La guerra è appena cominciata.