Cina: decalogo per gli inviati
8 Luglio 2008 Pubblicato da Pino Bruno
- 8 Luglio 2008
- GIORNALISMI
- Olimpiadi Beijing 2008
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Un decalogo indirizzato ai giornalisti stranieri che andranno in Cina per coprire le Olimpiadi e’ stato presentato oggi a Parigi dall’organizzazione umanitaria Human Rights Watch. Stampata in migliaia di copie e in quattro lingue diverse – inglese, francese, tedesco, spagnolo – la guida e’ rivolta a quei 25-30.000 giornalisti attesi a Pechino. Nel documento si sottolinea in particolare la necessita’ di tutelare le fonti e i collaboratori del posto. “In quanto giornalisti stranieri – ha detto Minky Worden, direttrice dell’ufficio stampa di Hrw – sarete parzialmente tutelati. Ma siate coscienti che tutti coloro che intervistate, citate o con cui entrate in contatto corrono dei rischi potenziali”. E ha aggiunto: “Voi ve ne andrete, loro invece resteranno”.
La Worden ha sottolineato che la liberta’ di stampa e’ una “promessa” che Pechino ha fatto per ottenere i giochi olimpici, adottando un regolamento temporaneo piu’ morbido rispetto alle norme che regolano abitualmente il lavoro dei media stranieri in Cina”.
“In tempi ordinari – e’ scritto nel decalogo – anche i giornalisti stranieri sono perseguitati, arrestati, intimiditi”. Soprattutto in “zone calde” come il Tibet o la regione musulmana dello Xinjiang, nel nord-est del Paese. Tra i suggerimenti, indicati alcuni metodi per aggirare i controlli telematici: ad esempio, l’utilizzo di mail criptate o di network privati.