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iPhone: un motivo in più per starne alla larga

Tutti a dire peste e corna di Microsoft. A Redmond non sono certo mammolette, ma lo scherzo fatto da Steve Jobs agli acquirenti del nuovo iPhone fa davvero venire i brividi. Nel melafonino tanto amato dai fighetti di Apple c’è un controllo remoto per cancellare eventuale software indesiderato. Se solo ci avesse provato Bill Gates con un Windows qualsiasi, saremmo scesi in piazza a far barricate. Invece “l’alternativo” del Mac ha ammesso candidamente, durante un’intervista al  Wall Street Journal, l’esistenza di un “bottone nascosto” per impedire la distribuzione di programmi non graditi (a lui).

Questo è il pezzo forte dell’articolo: “Apple raised hackles in computer-privacy and security circles when an independent engineer discovered code inside the iPhone that suggested iPhones routinely check an Apple Web site that could, in theory trigger the removal of the undesirable software from the devices. Mr. Jobs confirmed such a capability exists, but argued that Apple needs it in case it inadvertently allows a malicious program — one that stole users’ personal data, for example — to be distributed to iPhones through the App Store. “Hopefully we never have to pull that lever, but we would be irresponsible not to have a lever like that to pull,” he says.”

In sostanza Jobs dice che Apple ha a disposizione un bottone in grado di cancellare il software sgradito da ogni singolo iPhone!

E pensare che sul mio HTC Touch Diamond ho già installato e disinstallato ogni tipo di programma, ufficiale e non. Ho provato tweaks di sviluppatori indipendenti e nuove ROM. Ho attivato e disattivato funzioni. Grazie al vituperato Windows Mobile 6.1, che non sarà fighetto come il sistema operativo di iPhone, ma permette all’utente di fare quel cavolo che gli pare.

Insomma, comprare un iPhone, a quanto pare, è come acquistare un televisore al quale è stato inibito l’accesso a Rai Tre perchè “comunista”, oppure al Gambero Rosso perchè fa ingrassare.

Adesso aspettiamo che una delle tante associazioni che dovrebbero difendere i consumatori faccia sentire la sua voce di protesta.

Pubblicato da Pino Bruno

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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