Rete sotto assedio. Un nastro verde, come in Iran
17 Dicembre 2009 Pubblicato da RG
- 17 Dicembre 2009
- ATTUALITA', BUONI ESEMPI, GIORNALISMI, RETI, SCENARI DIGITALI
- censura, cittadinanza digitale, diritto all'informazione, internet, Iran, social network
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Le misure che si vorrebbero adottare per comprimere le libertà in rete ricordano per molti versi quelle in vigore in Iran. Lì la protesta popolare contro il regime oscurantista passa anche attraverso Internet e i social network. L’opposizione iraniana ha un segno di riconoscimento, un nastro verde. Potremmo accogliere l’appello dello scrittore dissidente Hamid Ziarati e prendere due piccioni con una fava. Solidarizzare con i giovani iraniani e protestare contro i tentativi di normalizzare la rete prendendo a pretesto la vile aggressione di Milano al premier Berlusconi. Ecco l’appello di Ziariati:
Cari amici,
non mi dilungherò sulle motivazioni per non annoiarvi, confidando nella vostra conoscenza di quanto è avvenuto in quest’ultimo mese nel mio Paese d’origine, Iran, e VI INVITO E VI PREGO, IN SEGNO DI SOLIDARIETÁ verso un popolo che lotta da più di cent’anni per la democrazia e per la libertà, e verso i suoi scrittori, giornalisti, registi, attori, intellettuali e studenti continuamente censurati, imprigionati e uccisi, DI INDOSSARE IN OGNI OCCASIONE PUBBLICA UN NASTRO DI COLORE VERDE AL POLSO. Il costo del nastro è irrisorio, meno di 1 euro al metro in qualsiasi merceria sotto casa, ma ciò che rappresenta non ha prezzo, in Iran la popolazione civile lo sta pagando ogni giorno con il proprio sangue.
La storia di ieri e di oggi dimostra che laddove la politica è sorda e i politicanti sono legati da interessi molto meno nobili che lottare per la democrazia e la libertà, solo tu puoi!
UN NASTRO VERDE AL POLSO. SE NON ORA QUANDO?
Con eterna gratitudine,
Hamid Ziarati
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