Rete sotto assedio: Reporters sans frontières e il bavaglio a YouTube
26 Gennaio 2010 Pubblicato da Pino Bruno
In Italia se ne parla poco, occupati come sono i giornali a discettare delle foto di Lapo, ma in Francia il cosiddetto Decreto Romani – che vorrebbe equiparare YouTube alla televisione generalista – è all’attenzione dei media e dell’opinione pubblica. Reporters sans frontières dice esplicitamente che “questo progetto, che potrebbe entrare in vigore il 27 gennaio, rappresenta una nuova minaccia alla libertà di espressione in Italia. Reporters sans frontières chiede alla Corte Costituzionale di invalidarlo nella sua interezza”.
Il progetto – scrive Reporters sans frontières – obbligherebbe i siti che diffondono video a procurarsi una licenza speciale. Inoltre prevede sanzioni fino a 150mila euro per eventuali violazioni dei diritti d’autore.
Reporters sans frontières critica la scelta del decreto, invece che del disegno di legge, “perché così il provvedimento sfugge al dibattito e al controllo democratico del Parlamento, passaggio indispensabile in uno stato di diritto che rispetti i diritti umani e la libertà di espressione”.
“Il decreto – aggiunge Reporters sans frontières – stabilisce un regime di autorizzazione preventiva per l’esercizio della libertà di espressione, al fine di evitare ulteriori violazioni dei diritti protetti dalla proprietà intellettuale. Questa disposizione è in totale contraddizione con il disegno della Corte europea dei diritti dell’uomo sulla libertà di espressione e l’articolo 11 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea”.
Reporters sans frontières guarda a cosa accade all’estero ma non trascura i guai di casa propria. Tempo fa l’associazione no profit, che monitora la libertà di stampa e di espressione in tutto il mondo, non ha risparmiato critiche alla cosiddetta Legge Hadopi 2.