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File Sharing e peer-to-peer: AGCOM dice alla Siae di non tracimare

Nel processo Fapav versus Telecom Italia, il Garante per la protezione dei dati personali ha preso posizione contro il monitoraggio sistematico degli utenti che scaricano film e musica dalla rete. Per cercare di salvaguardare il diritto d’ autore – questa la sostanza dei rilievi – si rischia di mettere in pericolo il diritto alla privacy. File Sharing e peer-to-peer – si sa – sono sotto attacco in tutto il mondo. Le major cinematografiche e musicali lamentano perdite ingenti.  Fapav e Siae, che rappresentano gli interessi delle lobbies, chiedono al governo di intervenire con il pugno di ferro. Vogliono che i fornitori di accesso a internet – i Provider – controllino gli utenti che scaricano film e musica e li denuncino. Non si fa così in Francia, con la legge Hadopi? Non si sta per fare così in Gran Bretagna con il Digital Britain? Nel dibattito interviene adesso, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, con un’approfondita “Indagine conoscitiva sul diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica”.

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In sessantacinque pagine, c’è forse la prima, seria, indagine sul fenomeno, sul quadro normativo, sugli attori e sui rispettivi poteri di intervento.

L’AGCOM analizza tra l’altro il ruolo della Siae: “…Dalla breve ricostruzione della natura e dei poteri della SIAE qui condotta emerge con tutta evidenza come il core delle funzioni attribuite istituzionalmente all’ente sia costituito principalmente dall’attività, di natura privatistica, di intermediazione nell’utilizzazione economica delle opere protette da copyright. Nel quadro così delineato, gli “altri compiti connessi con la protezione delle opere dell’ingegno” cui si riferisce l’art. 181, comma 1, della legge 22 aprile 1941, n. 633, alludendo alle attività di tutela del diritto d’autore, sembrano assumere un ruolo del tutto marginale. E né pare che tale conclusione possa mutare alla luce del disposto di cui all’art. 182 bis che, come si dirà in seguito, attribuisce sì alla SIAE funzioni di vigilanza sulle violazioni del diritto d’autore ma in coordinamento con l’Autorità e unicamente “nell’ambito delle rispettive competenze”.

In sostanza, la Siae è un ente privato. “…il legislatore – si legge nel dossier AGCOM – prevede che sia la SIAE (che, come detto, ha la sua attività principale in quella di intermediazione dell’utilizzazione economica delle opere protette da copyright e nella protezione delle stesse da eventuali violazioni un aspetto solo marginale della sua azione), a coordinarsi con l’Autorità (e non viceversa), peraltro “nei limiti dei propri compiti istituzionali”.

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Insomma l’AGCOM dice stop alle invasioni di campo: “L’azione di vigilanza della SIAE andrebbe invece circoscritta alle attività di cui alle lettere b), c), d), d-bis), d-ter) di cui all’art. 182 bis. Queste, infatti, attenendo alle proiezioni in sale cinematografiche, nonché all’attività di vendita e noleggio, e a quella di riproduzione attraverso fotocopiatrici, sembrano riguardare principalmente fenomeni di pirateria “fisica”, che, in quanto tali, esulano dall’ambito di competenza tradizionalmente riconducibile all’Autorità”…” Andrebbe pertanto stabilito che all’Autorità spetti, in via esclusiva, il compito di pianificare e condurre le 65 attività ispettive relative alle attività indicate alla lettera a) dell’art. 182 bis, attività per le quali essa potrà avvalersi delle forze di polizia operanti presso di essa (Polizia postale e nucleo per la radiodiffusione e l’editoria della Guardia di finanza) e, ove d’utilità, dei funzionari della SIAE, che, dunque, nel caso, svolgerebbero attività di supporto”.

Distinguo non da poco, perché in questi anni Siae (e Fapav) sembrano aver debordato da ruoli e compiti loro attribuiti, agitando lo spettro dell’apocalisse dei profitti. Il documento di AGCOM rimette le cose al loro posto: “In questo quadro, AgCom sfata anche alcuni luoghi comuni: non è vero che il P2p sia in aumento, anzi sarebbe in flessione: con il progressivo aumento degli abbonamenti in banda larga (che permettono l’accesso ai contenuti digitali, e-cont, legali), man mano cala la pirateria online: crollata dal 40% del 2007 al 19% del 2009”.

Le-parole-chiave-dell'indagine-AGCOM-rielaborate-con-Wordle

Le parole chiave dell'indagine AGCOM rielaborate con Wordle

“L’Agcom conclude ipotizzando che se fornitori dell’accesso a Internet fornissero all’autorità dati in forma aggregata e anonima (per mantenere la privacy), si potrebbe avere un quadro più completo del fenomeno e si potrebbero porre in essere adeguate contromisure che limitino gli utenti solo quanto strettamente necessario ad assicurare la tutela del diritto d’autore”.

Per facilitare la lettura, ecco il capitolato dell’indagine AGCOM:

INTRODUZIONE……………………………………………………………………………………………………………………………………….3

1. IL DIRITTO D’AUTORE SULLE RETI DI COMUNICAZIONE ELETTRONICA……………………………………5

1.1. Il diritto d’autore e la tecnologia digitale……………………………………………………………………………………………..5

1.1.1. L’evoluzione tecnologica, gli interessi in gioco e le norme costituzionali ………………………………………..5

1.1.2. I limiti costituzionali del diritto d’autore: il rilievo centrale della libertà di espressione………………………6

1.1.3. Il diritto d’autore applicato alle reti di comunicazione elettronica nella UE: il diritto di accesso ad

Internet ………………………………………………………………………………………………………………………………7

1.2. L’Autorità e la SIAE……………………………………………………………………………………………………………………….9

1.2.1. La SIAE e le competenze ad essa attribuite………………………………………………………………………………….9

1.2.2. Le competenze dell’Autorità in tema di diritto d’autore ……………………………………………………………….11

1.2.3. La legge 248 del 18 agosto 2000 e il coordinamento tra Autorità e SIAE…………………………………………12

1.2.4. La fase repressiva della violazione del diritto d’autore: quale potere sanzionatorio in capo all’Autorità?.13

Approfondimento: Le responsabilità nella filiera Internet………………………………………………………………………………….20

2. GLI ASPETTI TECNICI DELLE VIOLAZIONI DEL DIRITTO D’AUTORE………………………………………..29

2.1. Descrizione tecnica delle violazioni in rete…………………………………………………………………………………………29

2.2. Misure tecniche e strumenti di contrasto della pirateria…………………………………………………………………………30

3. L’IMPATTO ECONOMICO DELLA PIRATERIA ………………………………………………………………………………33

3.1. L’impatto economico della pirateria audiovisiva in Italia………………………………………………………………………33

3.1.1. La complessità nella definizione e misurazione della pirateria ……………………………………………………..33

3.1.2. Gli studi dell’industria…………………………………………………………………………………………………………33

3.1.3. Le fonti “Istituzionali”…………………………………………………………………………………………………………34

3.1.4. I risultati della letteratura……………………………………………………………………………………………………..35

4. BENCHMARKING E DIBATTITO INTERNAZIONALE……………………………………………………………………..37

4.1. Un confronto tra le normative a tutela del diritto d’autore…………………………………………………………………….37

4.2. Il ruolo degli ISP nelle legislazioni nazionali……………………………………………………………………………………..37

4.3. La tutela del diritto d’autore in Francia……………………………………………………………………………………………..43

4.4. La tutela del diritto d’autore in Gran Bretagna……………………………………………………………………………………44

4.5. La tutela del diritto d’autore in Spagna……………………………………………………………………………………………..50

4.6. Il Dibattito in corso sul diritto d’autore negli USA………………………………………………………………………………53

5. POSSIBILI AZIONI A TUTELA DEL DIRITTO D‘AUTORE DA PARTE DELL’AUTORITÀ………………..59

5.1. Le misure da parte dell’Autorità per prevenire la pirateria ……………………………………………………………………59

5.1.1. Obblighi sui fornitori di accesso ad Internet ……………………………………………………………………………..59

5.1.2. Ulteriori misure di prevenzione e accertamento delle violazioni del diritto d’autore su reti di

comunicazioni elettroniche……………………………………………………………………………………………………60

5.2. La revisione del rapporto tra l’Autorità e la SIAE……………………………………..

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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