Cyber-guerre: l’Europa deve fare di più
8 Marzo 2010 Pubblicato da Pino Bruno
- 8 Marzo 2010
- RETI, SCENARI DIGITALI, SICUREZZA
- cyber-terrorismo, Estonia, guerra, NATO, pirateria informatica, sicurezza informatica, unione europea, Usa
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Cosa fanno a Tallinn, nel centro di ricerche per definire la strategia della NATO contro il cyber-terrorismo? Non molto, a giudicare da ciò che scrive oggi il Times, nell’edizione on line. A quanto pare, l’ondata di attacchi informatici partiti dalla Cina (ma Pechino continua a negare) non sarebbe diretta soltanto agli Stati Uniti. Sarebbero stati presi di mira anche la Nato e altre istituzioni governative europee.
Di qui l’invito, partito dal Pentagono, ad aumentare le difese in tutto il vecchio continente. Il quotidiano britannico cita fonti attendibili di alto livello. A Londra l’Office for Cyber Security at the Cabinet Office avrebbe allestito in fretta una squadra speciale per fronteggiare la minaccia.
Il problema riguarda soprattutto gli altri paesi europei, perchè le difese britannica e americana sono già ad alto livello – ha detto al Times James Lewis, del Centro di studi strategici e internazionali – mentre l’Unione europea è meno competente. Mancherebbe inoltre la condivisione di strategia e informazioni tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea, in tema di sicurezza informatica.
Non è cosa da prendere sottogamba. Un cyber-attacco potrebbe avere lo stesso impatto di un ordigno ad alto potenziale fatto saltare in un obiettivo sensibile, dice il direttore dell’Fbi, Robert Mueller. Punta il dito su al-Qaeda, mr. Mueller. L’Fbi ha accertato che i gruppi terroristici hanno utilizzato Internet per il reclutamento e sono pronti al salto di qualità, a creare nuclei di esperti informatici in grado di sabotare le reti e mettere in ginocchio l’economia mondiale.
A Tallinn dovrebbero darsi una mossa.