Sciovinismo linguistico: i francesi cancellano chat, talk, tuning, buzz e newsletter
31 Marzo 2010 Pubblicato da Pino Bruno
- 31 Marzo 2010
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- cittadinanza digitale, Francia, internet, linguaggi
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I francesi, si sa, sono linguisticamente autarchici. Sciovinisti della parola, combattono strenuamente le infiltrazioni anglofone e vedono come il diavolo le contaminazioni del comune esprimersi in digitalese. C’è una Commission générale de terminologie et de néologie, a fare la guardia. Così, il mese scorso, il governo di Parigi ha dato il via ad un concorso di idee, riservato ad alunni e studenti ma aperto ai frequentatori del web (pardon, della Toile!), per trovare la giusta traduzione di cinque termini che stavano ormai dilagando: chat, talk, tuning, buzz ,newsletter. Ecco i risultati.
Per la parola chat, la giuria ha individuato due alternative indigene: éblabla e tchatche. Il primo è un neologismo, mentre tchatche in Francia si usa già per indicare chiacchieroni e logorroici (elle a “la tchatche“).
Buzz (che significa, più o meno, indiscrezioni, pettegolezzo, ridondanza del messaggio pubblicitario, informazione che va in giro per il web, eccetera) per i francesi sarà ramdam (termine che ha surclassato le proposte actuphène, cancan, écho, échoweb, barouf, foin, ibang, réseaunance).
Talk diventa débat (meglio di parlage, parlotte, discut, échapar, débadidé, débatel, débafusion).
Tuning (cioè entrare in sintonia, oppure personalizzare la propria automobile) sarà bolidage.
Infine, la newsletter in francese sarà una banale infolettre.
A me pare una cavolata, ma a Parigi su queste cose si intignano.