Con Fortunata il web è un po’ più semantico
23 Luglio 2010 Pubblicato da Pino Bruno
- 23 Luglio 2010
- BUONI ESEMPI, SCENARI DIGITALI, SCIENZE
- google, linguaggi, SCIENZE, Spagna, Tim Berners-Lee, web semantico
- 3 Commenti
Per la ricerca scientifica applicata al mondo digitale, il Web semantico è un po’ come la pietra filosofale. Per dirla in breve, si tratta di insegnare a spider/crawler/robot che cercano informazioni nel mare magno di internet, a comprendere il significato delle frasi, oltre il mero legame sintattico. Insomma, macchine più intelligenti, o comunque meno stupide, che tirino fuori informazioni compiute da ricerche complesse. Non è cosa da poco. Sir Tim Berners-Lee e migliaia di altri scienziati lavorano da anni a questo obiettivo. Google ha un team di cervelli che si occupa soltanto di Web semantico. Oggi, grazie alla Universidad Autónoma de Madrid e alla Universidad Politécnica de Madrid, c’è stato un nuovo passo in avanti, con Fortunata.
Fortunata è il nome dato dai ricercatori a una serie di strumenti per le applicazioni di web semantico. Con questi strumenti – dicono gli scienziati – uno sviluppatore con nessuna conoscenza della tecnica di Web Semantico può creare applicazioni che utilizzano e generano dati semantici.
I risultati ottenuti – dicono a Madrid – hanno dimostrato che le applicazioni web costruite con queste infrastrutture hanno un elevato grado di usabilità e sono soddisfacenti per gli utenti, indipendentemente dal loro livello di alfabetizzazione informatica.
Per chi ha voglia di approfondire, il ponderoso studio di Mariano Rico, David Camacho e Óscar Corcho, è stato pubblicato da Science Direct.
La bella immagine è di Ali Khalili (Thanks).