Se le stampanti della pubblica amministrazione fossero fronte-retro
16 Marzo 2009 Pubblicato da Pino Bruno
- 16 Marzo 2009
- AMBIENTE, E-GOVERNMENT
- E-GOVERNMENT, e-procurement, risparmio energetico
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Se le duecentomila stampanti installate negli uffici della pubblica amministrazione adottassero il fronte-retro, si risparmierebbero sessanta milioni di euro l’anno. Meno carta, meno energia elettrica. L’amministratore delegato di Consip, Danilo Broggi, vuole pennellare di verde la grigia burocrazia nazionale e locale. Ecco come si può fare economia con il Green Public Procurement.
La pubblica amministrazione potrebbe risparmiare venti milioni di euro sui costi energetici legati al funzionamento di desktop, portatili, stampanti e fotocopiatrici ecosostenibili nei cinque anni del loro ciclo di vita. L’utilizzo di desktop con etichetta Energy star 4 dell’ultima convenzione aggiudicata – dice l’AD di Consip – permettera’ di economizzare denaro e ridurre le emissioni di CO2 per trentaseimila tonnellate. “Spingendo la pubblica amministrazione verso prodotti verdi – sostiene Danilo Broggi – inneschiamo circoli virtuosi anche con le aziende riguardo le produzioni. E con noi lavorano 66 categorie merceologiche, ovvero diverse migliaia di imprese. Con le nostre iniziative verdi abbiamo innescato un circolo virtuoso. Il mercato ha dato una rapida risposta sui prodotti ecosostenibili, partendo dall’elettronica. Nell’ecosostenibilita’ c’e’ anche una chiave per uscire dalla crisi. Potremmo, ad esempio, battere la concorrenza cinese con prodotti meno inquinanti, e ottenere risparmi diretti e indiretti grazie anche ad un comportamento consapevole degli acquisti pubblici”.
Gli indicatori Consip sui risparmi ambientali sono incoraggianti. Con la Convenzione Servizio Energia si risparmia dal 15 al 30 rispetto ai consumi tradizionali. C’è poi l’impegno del fornitore a realizzare, per ogni dieci milioni di euro ordinati in convenzione, interventi di risparmio energetico che producano una riduzione del fabbisogno di energia primaria pari almeno a cinque tonnellate equivalenti di petrolio (TEP). Infine la Convenzione Servizio Luce. Centomila vecchie lampadine sono state sostituite con quelle a basso consumo. Interventi che hanno fatto risparmiare 10.637.000 kWh/anno, con 5.197 tonnellate l’anno di minori emissioni di CO2.