Chi si occupa di Rete lo sapeva o almeno lo intuiva: ormai si va su Internet più con i dispositivi mobili che con il computer. L’intuizione è diventata certezza grazie ai dati forniti da Audiweb che, per la prima volta, ha messo insieme i dati di navigazione da mobile con quelli tradizionali da PC.
E già, si fa presto a dire Smart City. Molti amministratori comunali pensano di essere smart raccontando interventi di innovazione che spesso si rivelano solo vetrine per giornalisti allocchi. Reti Wi-Fi che funzionano soltanto il giorno dell’inaugurazione, semafori che di intelligente hanno solo il nome, sistemi fasulli di monitoraggio del trasporto urbano e via millantando.
Tempo un paio d’anni e il Paccomat (il termine l’ho coniato io, perché locker è proprio brutto) sarà ovunque. Potremo ritirare pacchi ventiquattr’ore su ventiquattro, senza l’incubo del postino/corriere che non ci trova in casa. L’invasione dei parcel locker è imminente. Mentre Poste Italiane sperimenta il servizio in cinque uffici milanesi, TNT Express Italy ha firmato un
App per emergenze, app per situazioni da Protezione Civile, app per continuare a scambiarsi messaggi anche se non c’è rete, app per aiutare gli oppositori a tenersi in contatto dove ci sono regimi polizieschi. FireChat per iPhone agisce anche senza copertura 3G né Wi-Fi. È infatti tra le prime nel mondo Apple a usare il Multipeer
L’Agenzia britannica per l’ambiente è stata tra le prime a usufruire di Twitter Alerts, il servizio offerto dal social network per dare informazioni tempestive ai cittadini in caso di emergenza. Già attivo da un paio di mesi negli Stati Uniti e in Giappone, Twitter Alerts da oggi è disponibile anche nel Regno Unito e in
L’Ericsson Mobility Report è il termometro semestrale dello stato dell’arte delle comunicazioni mobili in tutto il mondo. L’ultimo rapporto, pubblicato in questi giorni, ci dice che gli smartphone dominano ormai il mercato della telefonia mobile: sono oltre la metà (55%) dei telefoni cellulari venduti nel terzo trimestre 2013. Non c’è da stupirsi. Il trend era
Scrive Evgenij Morozov sulla Frankefurter Allgemeine Zeitung che “per le spie americane I big data sono come il crack: bastano poche dosi per diventare dipendenti“. Il lungo articolo di Morozov, guru controcorrente del mondo digitale, è la storia di copertina del numero di Internazionale in edicola, con il titolo “Il mercato della privacy“. Breve ma
Forse abbiamo esagerato. Abbiamo fornito i nostri dati personali a cani e porci e poi ce ne siamo scordati. Chiunque frequenti assiduamente il web per lavoro, studio, diletto o frivolezze, sa di cosa si tratta. Ci iscriviamo a servizi online che ci sembrano utilissimi al momento e poi si rivelano del tutto inutili. Già, ma
E se fosse il crowdsourcing una delle più grandi scoperte scientifica di tutti i tempi? L’Università della California e IBM hanno creato l’applicazione BOINC (Berkeley Open Infrastructure for Network Computing) che permette di donare alla Scienza la capacità di calcolo dei dispositivi mobili. La app è disponibile su Google Play e funziona sulle versioni Android 2.3 o successive. Entro la
Un bel pallino rosso anche su Roma, nella mappa dei 700 server sparsi in 150 località di tutto il mondo usati dalla NSA statunitense per penetrare nei database di motori di ricerca e servizi email, ricostruire e verificare tutta l’attività su internet di ogni singolo individuo, fin dalla sua prima presenza in rete. Il documento
Non vogliamo fare i poliziotti del web, dicono i duecento provider piccoli e medi di Assoprovider. L’associazione critica duramente lo schema di regolamento sulla tutela del diritto d’autore online, cioè la proposta anti-pirateria dell’AGCOM. Il regolamento, dicono i provider, “finirebbe per trasformare ogni intermediario della rete in un organo di polizia giudiziaria che controlla 24