Alle tre e mezza del pomeriggio Google non funziona più. Ogni richiesta porta sul binario morto “questo sito potrebbe danneggiare il tuo computer“. In realtà non c’è contenuto maligno dal quale ci si deve difendere. E’ una soluzione di comodo adottata dal motore di ricerca quando non gli funziona qualcosa. Sarebbero più congeniali le pecore
Qualche giorno fa vi ho parlato del sedicente Registro italiano in Internet per le imprese, un’azienda tedesca che cerca di far soldi ( e ci riesce!) giocando sull’ambiguità e sull’equivoco. Ricevo e pubblico volentieri una nota ufficiale del direttore del vero Registro del ccTLD, Domenico Laforenza, che fa capo all’Istituto di Informatica e Telematica del
In Italia ci sta pensando la SIAE, in Gran Bretagna fanno persino di peggio. Vogliono imporre una tassa annuale di venti sterline per ogni utente, “per combattere la pirateria video-musicale”. Il ministro per la cultura Andy Burnham (il Bondi albionico), sta pensando di mettere sotto tutela gli Internet Provider con la creazione di una nuova
Il trend è confermato dagli ultimi dati Nielsen. Negli Stati Uniti la carta stampata continua ad andar giù, mentre i siti internet degli stessi giornali vanno su. La crescita digitale non va comunque di pari passo con gli introiti pubblicitari. Ed è lì, probabilmente, che dovranno concentrarsi le attenzioni degli strateghi del marketing.
E’ un pacco napoletano[1] in salsa tedesca. Da Amburgo i titolari del DAD (Deutscher Adressdienst GmbH) , più conosciuto come Registro italiano in Internet per le imprese, continuano a lanciare l’amo per pescare gonzi. Sembravano scomparsi, dopo le sette sanzioni (quattro per ingannevolezza e tre per inosservanza) inflitte dall’Autorità Garante per la Concorrenza e il
Quattro dirigenti di Google, tra i quali l’amministratore delegato Eric Schmidt, sono stati protagonisti del comitato per la transizione. Soltanto la Dreamworks di Steven Spielberg ha battuto Google per quantità di denaro elargita al comitato organizzatore per la presidenza. C’è un rapporto molto stretto tra Barack Obama e l’azienda di Mountain View. Indovinate chi si
Negli Stati Uniti il presidente Obama si impegna a ridimensionare lo strapotere delle lobbies. In Italia i lobbisti della SIAE sfornano una proposta di legge bella e fatta, che – secondo Altroconsumo – sarebbe già stata sottoposta al neonato Comitato Tecnico contro la pirateria digitale e multimediale.
Continuo, solitario e un po’ velleitario, la mia campagna di denuncia dello spreco di denaro pubblico perpetrato con il Piano Socrate. Come potremmo definire questi ruderi? Rifiuti permanenti, elementi di arredo urbano… ecco immortalato un reperto in via Carrante, a Bari. Ce ne sono in tutte le grandi città. Fotografate e spedite.
Anche Benedetto XVII scende in campo contro il digital divide, confermando la sua attenzione nei confronti dei new media. Le tecnologie digitali sono ‘un vero dono per l’umanita”, ma sarebbe ‘un grave danno’ se non fossero accessibili a tutti, ha affermato il Papa nel suo messaggio alla quarantatresima Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali. Proprio oggi
Ricevo e pubblico volentieri questo intervento di Pino Nicotri, che ho letto nella newsletter di Senza Bavaglio. Il 7 gennaio scorso sul sito www.zeusnews.com, che si autodefinisce “un notiziario dedicato a quanto avviene nel mondo di Internet, dell’informatica, delle nuove tecnologie e della telefonia fissa e mobile” è comparsa una notizia che dovrebbe preoccupare tutti
Il Web 2.0 è nel mirino dei criminali informatici. Tra gennaio 2008 e gennaio 2009 il numero di siti maligni è aumentato del 46 per cento, si afferma nell’ultimo rapporto semestrale dei Websense Security Labs. L’azione dei cyber delinquenti punta a compromettere siti autentici e ad alto traffico, e utilizza e-mail spam sempre piu’ subdole