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Class action Petruzzelli

 

 

 

 

Lo strumento giuridico della “class action procedimentale” da noi creato qui a Bari sull'”affaire Teatro Petruzzelli” muove dalla consapevolezza della grave crisi delle presenti forme di democrazia connotate dalla centralità del rapporto che in esse corre tra “sistema politico” e “raccolta del consenso”.

Tale centralità è a nostro avviso alla base del crescente controllo delle lobby di diversa natura sul sistema democratico.

La militanza di partito nata nell’Ottocento al servizio di una platea di idealità sembra oggi definitivamente soppiantata da forme inedite di militanza al servizio di interessi raggruppati in centri di potere, spesso invisibili, che condizionano la vita delle comunità e il futuro dei nostri figli.

La “class action procedimentale”, quale risposta a tale crisi, pur non negando il superstite ruolo dei partiti, si sottrae consapevolmente al loro filtro porgendosi direttamente al cospetto del potere costituito. Quest’ultimo può essere chiamato dai cittadini a rispondere pubblicamente delle sue decisioni le quante volte queste determinino (come nel caso del Teatro Petruzzelli) veri e propri “torti di massa”.

La “class action procedimentale” è dunque una nuova forma di democrazia diretta, fondata sul dialogo e sulla “militanza dei saperi” al servizio del bene comune, che si atteggia come esercizio di contropotere legale e di controllo del potere pubblico in sede extraistituzionale ad opera della cittadinanza sociale.

Il nostro obiettivo è quello di restituire ai cittadini lo scettro del potere decisionale, attraverso il controllo dinamico di un ceto politico che sembra fare della democrazia un vero e proprio mercato teso al conseguimento di vantaggi personali o di gruppi organizzati anziché il tempio inviolabile della decisione partecipata, equa e solidale scevra da condizionamenti esterni. Il processo di democrazia nel suo divenire impone questo tipo di iniziative.

Auspichiamo l’apertura di un dibattito che spalanchi le porte all’intelligenza degli uomini liberi e indipendenti che intendano recuperare la centralità dell’interesse collettivo permeato dalla cultura della solidarietà sociale.
 

Luigi Paccione   

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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