Il bit irrompe sul Nobel e la società per l’informazione entra nell’Olimpo della scienza. Il premio per la fisica assegnato a Willard Sterling Boyle e George Elwood Smith e a Charles K. Kao è un riconoscimento della rivoluzione tecnologica e culturale introdotta dal mondo digitale.
Così come avviene (dovrebbe avvenire) per i giornalisti, anche i blogger devono rispettare regole deontologiche sulla pubblicità. La FTC statunitense (Federal Trade Commission) imporrà multe fino a undicimila dollari ai blogger che non avranno un comportamento trasparente nei confronti dei lettori.
Si potrebbe archiviare la notizia come una boutade di fantascienza e fantapolitica, se la fonte non fosse così autorevole. La prossima guerra mondiale potrebbe cominciare nel cyberspazio, cioè nel mondo invisibile delle reti telematiche. Lo dice a Ginevra il segretario generale della ITU (International Telecommunication Union), Hamadoun Touré.
Da oggi a Pisa si discute del futuro della rete, per iniziativa dell’Istituto di informatica e telematica del Cnr. Durante l’Internet Governance Forum Italia, i ricercatori del Cnr hanno detto che l’internet del futuro passerà prevalentemente dai telefonini. Già, ma le telecom se ne sono accorte? Evidentemente si, visto che per andare in rete con
Ricevo e pubblico volentieri. “Sul sito di Lettera22 campeggia una frase, un motto, un memento. E’ quella di Albert Londres: “L’unica linea che un giornalista è tenuto a seguire è quella ferroviaria”. E’ per seguire la linea ferroviaria, dunque, che Lettera22 era il 3 ottobre in piazza del Popolo a Roma, alla manifestazione in difesa della
E’ un progetto faraonico, da venticinquemiladuecentottantasette milioni di euro. Ci sono paesi che sprecano soldi con i ponti sugli stretti e permettono che accada ciò che è accaduto a Messina e altri – come l’Australia – che investono sulla banda larga, cioè sul futuro.
Quelli che fanno squillare il telefono cellulare al cinema (o a teatro, nel ristorante, nei musei) sono avvertiti. Se la vernice creata dal professor Shin-ichi Ohkoshi dell’Università di Tokyo entrerà in produzione, dovranno rieducarsi a forza.
La competizione è tra i motori di ricerca, ma chi vince è l’utente. Bing di Microsoft guadagna posizioni (in Italia non funziona ancora) ed ecco che Google scodella nove nuove funzioni di ricerca avanzata.
Da ieri internet è un po’ meno americana. L’amministrazione Obama ha appena liberato della tutela a stelle e strisce l’organismo che governa la rete mondiale. L’Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) non ha mollato del tutto la presa, ma comunque adesso dovrà tenere conto dei suggerimenti forniti da quattro commissioni internazionali di supervisori.
Il diavolo, si sa, fa le pentole ma non i coperchi. In Francia, invece, li fa entrambi. Il governo con una mano toglie diritti – la legge Hadopi – con l’altra alletta l’editoria on line, per indorare la pillola.
Prime matricole italiane la Bocconi e il Politecnico di Milano. YouTube si iscrive anche alle nostre università, dopo il successo della versione Educational nelle accademie e nei campus di mezzo mondo.