Qualche giorno fa vi ho parlato del sedicente Registro italiano in Internet per le imprese, un’azienda tedesca che cerca di far soldi ( e ci riesce!) giocando sull’ambiguità e sull’equivoco. Ricevo e pubblico volentieri una nota ufficiale del direttore del vero Registro del ccTLD, Domenico Laforenza, che fa capo all’Istituto di Informatica e Telematica del
In Italia ci sta pensando la SIAE, in Gran Bretagna fanno persino di peggio. Vogliono imporre una tassa annuale di venti sterline per ogni utente, “per combattere la pirateria video-musicale”. Il ministro per la cultura Andy Burnham (il Bondi albionico), sta pensando di mettere sotto tutela gli Internet Provider con la creazione di una nuova
Pubblicato da Pino Bruno
29 Gennaio 2009
LIBRI
A volte la soluzione è lì, sotto i nostri occhi. Basta saper guardare. L’investigatore Auguste Dupin ce lo ha insegnato nella Lettera rubata. In fondo, dal 1831 ad oggi, l’approccio non è cambiato, tecnologie e intercettazioni a parte. L’intelligence, nel senso più letterale della parola, fa la differenza. “La lettera rubata” è una lettura dell’adolescenza.
Finalmente un articolo che fa chiarezza sulla Posta Elettronica Certificata e certificati di firma S/MIME (Secure Multipurpose Internet Mail Extensions). L’ha scritto Michele Nasi sul portale IlSoftware.it e mi ha aiutato a sciogliere dubbi e perplessita causati dalla farraginosità della normativa italiana in materia, che di recente ha subìto nuove modifiche.
Ho letto in ritardo, ma condivido fino all’ultima riga, l’intervento dell’avvocato Ernesto Belisario sull’accessibilità alla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. Il Verbo legislativo del nostro Paese non è più di carta. E’ una bella notizia. Si risparmia denaro pubblico. E’ un passo avanti sulla strada dell’e-Government. La fregatura è però sempre in agguato.
Il trend è confermato dagli ultimi dati Nielsen. Negli Stati Uniti la carta stampata continua ad andar giù, mentre i siti internet degli stessi giornali vanno su. La crescita digitale non va comunque di pari passo con gli introiti pubblicitari. Ed è lì, probabilmente, che dovranno concentrarsi le attenzioni degli strateghi del marketing.
E’ un pacco napoletano[1] in salsa tedesca. Da Amburgo i titolari del DAD (Deutscher Adressdienst GmbH) , più conosciuto come Registro italiano in Internet per le imprese, continuano a lanciare l’amo per pescare gonzi. Sembravano scomparsi, dopo le sette sanzioni (quattro per ingannevolezza e tre per inosservanza) inflitte dall’Autorità Garante per la Concorrenza e il
Via i banchetti per strada e stop all’affannosa ricerca di un segretario comunale, per sottoscrivere un referendum. Mi sembra vada in questo senso la proposta lanciata sul blog del deputato Roberto Cassinelli (PdL) per aderire on line alle consultazioni popolari previste dalla Costituzione. Cassinelli si sta occupando anche di una proposta di legge salva blog.
Quattro dirigenti di Google, tra i quali l’amministratore delegato Eric Schmidt, sono stati protagonisti del comitato per la transizione. Soltanto la Dreamworks di Steven Spielberg ha battuto Google per quantità di denaro elargita al comitato organizzatore per la presidenza. C’è un rapporto molto stretto tra Barack Obama e l’azienda di Mountain View. Indovinate chi si
Ubisoft scende in campo per spiegare ai bambini quali sono le insidie del web. Lo fa con le metafore del mondo delle fiabe. Il lupo e la strega cattiva, il gatto e la volpe, la mela di Biancaneve, la casa di zucchero di Hansel e Gretel. Il colosso dell’entertainment usa come testa di ponte la
Pubblicato da Pino Bruno
25 Gennaio 2009
AU HASARD
Comprendo il dolore, la disperazione, ma – perdonatemi la franchezza – mi sembra un gesto macabro e morboso. Far rivivere sul web due ragazzi morti.