Nel processo Fapav versus Telecom Italia, il Garante per la protezione dei dati personali ha preso posizione contro il monitoraggio sistematico degli utenti che scaricano film e musica dalla rete. Per cercare di salvaguardare il diritto d’ autore – questa la sostanza dei rilievi – si rischia di mettere in pericolo il diritto alla privacy.
Apple intercetta gli utenti? Va a curiosare – diciamo così – all’interno dei singoli iPhone? E come fa? L’ipotesi più credibile è che il tracciamento dei dati avvenga attraverso iTunes. L’hacker Sherif Hashim ne sa qualcosa. E’ stato espulso dall’Apple Store perché aveva jailbrekkato il suo iPhone. Sherif racconta la sua esperienza su Twitter. Sul
Pensando a Rosarno, viene in mente quando i negri eravamo noi. Italian diaspora, è il titolo della pagina di Wikipedia che racconta “the large-scale migration of Italians away from Italy in the period roughly beginning with the unification of Italy in 1861 and ending with the Italian economic miracle in the 1960s.”.
Che c’entra il recente arresto del criminale telematico Fabrizio Iannelli con il dibattito sui provvedimenti che il governo intende adottare per combattere i reati che si commettono su e tramite Internet, dopo l’aggressione al premier? Moltissimo, perché la cattura del cracker al soldo della camorra sottolinea la professionalità e la capacità degli investigatori italiani di
Il Parlamento europeo approva. A Strasburgo passa a grande maggioranza il cosiddetto pacchetto Telecom, la revisione globale delle norme UE in materia di telecomunicazioni, che dovrebbe rafforzare i diritti degli utenti telefonici e di Internet e incoraggiare la concorrenza fra le compagnie telefoniche.
Succede in Francia. Non guardie e ladri, ma aspro confronto tra polizia e cittadini a proposito dei video amatoriali che denunciano le cosiddette bavures delle forze dell’ordine. Le bavures sono i metodi brutali adottati da alcuni poliziotti durante fermi e interrogatori. Per intenderci, storie che ha volte hanno epiloghi drammatici, come da noi con il
I cattivi esempi dilagano in Europa. La famigerata legge francese Hadopi fa scuola e adesso vorrebbero adottarne una simile in Gran Bretagna, per tagliare il collegamento internet a chi fa download di musica e film.
La maggioranza di centrodestra all’Assemblea nazionale francese ha approvato ieri la legge Hadopi 2, che punisce severamente i download illegali di musica e film. Il provvedimento passerà al Senato, ma sembra cosa fatta. L’opposizione ha comunque preannunciato un nuovo ricorso alla Corte costituzionale, che aveva già bocciato la prima stesura della legge.
Sostiene il giurista Guido Scorza: “Non comprate caselle di Posta Elettronica Certificata! Sono tutti soldi buttati, a norma di legge“. Ora, poiché l’avvocato/blogger ha finora dimostrato di avere una profonda competenza in materia, non possiamo ritenere che l’afa di questi giorni possa aver influito sul suo draconiano giudizio. La PEC all’italiana (e di fenomeno esclusivamente
Lorenzo Del Boca e Enzo Iacopino, presidente e segretario del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, hanno così commentato l’approvazione del provvedimento sulle intercettazioni.
Un vizietto si aggira per il mondo. Censurare chi non la pensa come chi è al governo. Alla Cina il gioco risulta facile. Hanno decenni di consuetudine. Comunisti, direte voi. Già, ma il vizietto si espande più dell’influenza suina. A quale recentissimo DDL vi fa pensare questa notizia che arriva da Pechino?