A Cuba si discute di internet ma la polizia impedisce a blogger e dissidenti di accedere alla conferenza. Yoani Sanchez, la blogger più famosa dell’isola, riesce comunque ad entrare, grazie ad un travestimento. Le è basto indossare una parrucca bionda per farsi beffe della censura.
Così come avviene (dovrebbe avvenire) per i giornalisti, anche i blogger devono rispettare regole deontologiche sulla pubblicità. La FTC statunitense (Federal Trade Commission) imporrà multe fino a undicimila dollari ai blogger che non avranno un comportamento trasparente nei confronti dei lettori.
Questo blog aderisce alla campagna di Diritto alla Rete e alla manifestazione del 3 ottobre a Roma.
Uno dei più famosi blogger iraniani, Ali Pirhosseinlou, collaboratore anche di molti giornali riformisti, è stato arrestato assieme alla moglie, nella notte del 18 settembre scorso, dopo una perquisizione nella sua abitazione da parte di agenti del ministero delle Informazioni.
Arriva in Parlamento un’altra proposta di legge per imbavagliare la rete e rendere la vita impossibile ai blogger. Questa volta il pretesto è la diffamazione. La PdL è firmata dai deputati Pecorella e Costa.
Gli aggregatori di news non sono mai troppi. Quelli specializzati, poi, sono particolarmente apprezzabili. Il Bloggatore, ad esempio, è un ottimo approdo per chi bazzica il mondo digitale. Mette insieme le news più significative postate dai blogger che si occupano di informatica.
In questi tempi cupi – da noi – per la libertà dell’informazione, arriva una ventata di aria fresca dalla Germania. E’ il Manifesto del giornalismo al tempo di internet”, redatto da quindici blogger tedeschi. Diciassette punti essenziali. C’è tutto. Il rapporto con i lettori, i poteri, gli editori e con gli stessi giornalisti. Libertà e
Mi ha affascinato, l’articolo di Moisés Naím – Micropotere al potere – pubblicato sul numero dell’Espresso oggi in edicola, nella rubrica delle opinioni. E’ un racconto dei piccoli poteri che si oppongono a quelli grandi, quelli veri. Quando ero ragazzo, si parlava di contropotere o potere dal basso, ma il succo è lo stesso. Cittadini
Da oggi in coda agli articoli del Corriere della Sera on line e dell’edizione in edicola, appare la scritta “riproduzione riservata”.
“Nel giro di un anno quasi tutte le testate giornalistiche applicheranno delle tariffe per i contenuti on line”, dice il direttore del Financial Times, Lionel Barber. Barber illustra la sua tesi in un articolo del Guardian i cui contenuti sono proposti in italiano dal sito Libertà di stampa e diritto all’informazione.
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