Il 14 luglio in Francia sarà festa nazionale, per ricordare la presa della Bastiglia e la caduta dell’Ancien régime. In Italia ci sarà (speriamo che ci sia ampia partecipazione) lo sciopero dei blogger, per protestare contro i prodromi di un Nouveau régime – quello introdotto dal DDL Alfano – e, in particolare, contro le disposizioni
La giornalista dell’Ansa Titti Santamato torna a parlare di privacy, Iran, blog e censura e cita il mio blog.
(ANSA) – ROMA, 2 LUG – “Sono d’accordo con il Garante della Privacy quando parla di Rete come nuova resistenza democratica. Basta guardare l’esempio dell’Iran dove neanche un regime medievale e oscurantista riesce a mettere il bavaglio ai social network”: e’ questo il commento di Pino Bruno, blogger, giornalista informatico e autore del libro Dolce
Alcune news a pagamento? Si può fare, dice alla giornalista dell’Ansa Titti Santamato il capo di Google News, Josh Cohen. Intervista molto interessante, in cui Cohen spiega come funziona Google News e come evolverà il servizio.
Fa un pò rabbrividire l’articolo di John Gapper sul Financial Times di qualche giorno fa. Già il titolo rende l’idea: Technology is for revolution (and repression). E’ ispirato dalla rivolta contro il regime iraniano e arriva alla conclusione che Twitter e gli altri social network potrebbero un giorno rivelarsi boomerang nei confronti degli utenti che
Si chiama La Strada (Khyaban) ed è il primo giornale iraniano libero, che gira clandestinamente su internet. Quattro pagine a colori uscite per la prima volta il 29 Khordad 1388 secondo il calendario persiano, il 19 giugno 2009 per quello gregoriano. Copia del giornale in pdf è stata recapitata, dopo lunghi e tortuosi viaggi in
Come fanno i blogger iraniani a dribblare gli ostacoli della censura? Per non lasciare tracce usano i proxy di The Onion Router, come scrive oggi il Washington Post. E’ così che arrivano fino a noi post, video e cinguettii dei giovani che sfidano la morte per chiedere di vivere in un paese normale.
L’euforia della rivoluzione in diretta, grazie a Twitter e YouTube, rischia di farci perdere di vista l’altra faccia della medaglia del dramma iraniano. Sulla webzine francese Rue 89, Pierre Haski cita ad esempio la dichiarazione del primo ministro Gordon Brown. Grazie a Twitter, a internet e all’immediata diffusione delle notizie – ha detto in sintesi
E ci credo che Nightjack fosse sempre sulla palla della nera, con il suo blog (ormai chiuso). Bruciava sul tempo e sulla notizia i cronistacci con le croste, quelli che anche al tempo di internet consumano le suole a cercare il fatto. Nightjack era allo stesso tempo fonte e divulgatore, perchè di mestiere fa (faceva?)
In Francia l’Hadopi è stata stoppata dalla corte costituzionale. In Italia l’emendamento D’Alia è stato cassato. Stavamo tirando un sospiro di sollievo quando è arrivata la doccia fredda del decreto sulle intercettazioni che, per quel che riguarda l’obbligo di rettifica, sembra equiparare i blogger ai direttori responsabili dei giornali. Riprendono così fiato gli integralisti. E
Un vizietto si aggira per il mondo. Censurare chi non la pensa come chi è al governo. Alla Cina il gioco risulta facile. Hanno decenni di consuetudine. Comunisti, direte voi. Già, ma il vizietto si espande più dell’influenza suina. A quale recentissimo DDL vi fa pensare questa notizia che arriva da Pechino?