Quando i giornalisti sono costretti al silenzio dalla censura, ci pensano i cittadini a coprire gli eventi. Si è scritto molto sul ruolo giocato dai social network nella rivolta iraniana per la libertà e la democrazia. Per la prima volta interviene chi ha reso possibile la diffusione planetaria della protesta di Teheran. Parla la responsabile
Che coraggio, i ragazzi e le ragazze di Teheran, che sfidano il regime medioevale di Mahmoud Ahmadinejad per rivendicare democrazia e libertà di opinione. Davide contro Golia. I social network invece che la fionda. La rete contro l’oscurantismo. Meriterebbero più partecipazione e solidarietà, da parte nostra. ——-
Last but not least, sulla rete incombe anche la tassa per arricchire ulteriormente la SIAE. Non è notizia da prendere sottogamba, eppure se ne parla poco o niente. Alla Società italiana autori ed editori non bastano i sessanta – settanta milioni di euro che incassa già su masterizzatori e videoregistratori. Ne vorrebbe altri ottanta, addirittura
Internet aggrava l’ istigazione a delinquere e l’apologia di reato? Il senatore di PdL Raffaele Lauro ne è certo. Sotto l’impulso della ignobile aggressione a Silvio Berlusconi, ha preso carta e penna e ha scritto la sua proposta di legge. “”Chiunque, comunicando con più persone in qualsiasi forma, istiga a commettere uno o più tra
Che c’entra il recente arresto del criminale telematico Fabrizio Iannelli con il dibattito sui provvedimenti che il governo intende adottare per combattere i reati che si commettono su e tramite Internet, dopo l’aggressione al premier? Moltissimo, perché la cattura del cracker al soldo della camorra sottolinea la professionalità e la capacità degli investigatori italiani di
Le misure che si vorrebbero adottare per comprimere le libertà in rete ricordano per molti versi quelle in vigore in Iran. Lì la protesta popolare contro il regime oscurantista passa anche attraverso Internet e i social network. L’opposizione iraniana ha un segno di riconoscimento, un nastro verde. Potremmo accogliere l’appello dello scrittore dissidente Hamid Ziarati
Oggi il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha approvato un ordine del giorno a proposito dell’assedio alla Rete. Eccolo:
A proposito di assedio alla Rete, oggi mi ha intervistato Radio Vaticana, per l’edizione delle 17.00.
La madre degli stupidi è sempre incinta. Anche quella digitale. Lo dimostra il flaming sull’ignobile aggressione a Silvio Berlusconi. Mandrie scatenate di violenti parolai fanno la transumanza tra un social network e l’altro, mentre politici rozzi e ignoranti (non solo di cultura digitale) colgono la palla al balzo per rilanciare progetti liberticidi.
Mr. Erich Schmidt, patron di Google, sembra avere singolare concetto del diritto alla privacy. Vale per gli altri, non vale per lui. Qualche giorno fa è stato intervistato dalla CNBC. A chi gli ha posto il problema del “diritto all’oblio digitale”, ha risposto così:
La manifestazione contro il regime è prevista per domani, ma già ieri il governo iraniano ha, di fatto, oscurato Internet. Sospesi anche gli accrediti ai giornalisti, fino al 9 dicembre. Significa che corrispondenti e inviati non potranno coprire gli eventi dei prossimi giorni.