Proviamo a ricapitolare. Anonymous “buca” i database della Polizia di Stato e pubblica online, su server difficilmente raggiungibili, un giga e mezzo di informazioni riservate. La vicenda è nota, ne parlano tutti i giornali online, e non è per cronaca che scrivo. D’altronde la pagina del portale hacker Para-noia.net che ospita i documenti è diventata
Ho letto e leggo articoli e commenti sarcastici sugli effetti della campagna di informazione per prevenire gli effetti nefasti del DNSChanger. Adesso che i server alternativi dell’FBI sono stati spenti è possibile fare il bilancio dell’operazione. Fino all’8 luglio – l’altro ieri – In Italia c’erano ancora 17074 computer infetti. Qualche giorno prima erano 26500.
Considerazione amara di Massimo Mantellini: “Lasciando perdere le solite questione dell’efficienza delle FFSS sensibilissime da sempre a qualsiasi evento atmosferico, una cosa mi parrebbe pacifica: i profili Twitter LeFrecce e FSnews non servono assolutamente a nulla.” Binario morto della “Comunicazione di crisi”, una roba che si studia da decenni nelle Università di tutto il mondo e che dovrebbe essere
AGGIORNAMENTO. Oggi l’hashtag Aruba va a ruba, su Twitter Italia. E’ la parola più usata. Primo posto nelle Tendenze del social network. Non si riesce a star dietro alle migliaia e migliaia di tweet colmi di ironia, sarcasmo e improperi nei confronti della server farm italiana che ospita un milione e seicentocinquantamila siti e cinque