La Finlandia? Troppo a nord. L’Australia? Troppo a sud. Il Rapporto Caio? Chissenefrega. Sole, mare, pizza, mandolino, telefonini e televisione digitale terrestre ci bastano. Che ce ne facciamo della banda larga? C’è grossa crisi, ripassate più tardi, ha detto ieri il Governo.
Qualche tempo fa il premier britannico Gordon Brown ha paragonato la banda larga all’energia elettrica, al gas, all’acqua. Servizio essenziale, indispensabile. Solo un auspicio, comunque. Obiettivo da perseguire ma ancora lontano. La Finlandia – come hanno già scritto in tanti – ha un altro approccio. Concreto, pragmatico. Sancisce che l’accesso alla larga banda non è
Ventitrè milioni di have not. Sono gli italiani esclusi dalla rete, nella fotografia di Nielsen per l`Osservatorio permanente sui contenuti digitali. Rapporto – cronaca di un Digital Divide ampiamente previsto.
Mixare le notizie aiuta a capire meglio. Il traffico mondiale su Internet è in forte ascesa, ma solo un italiano su due è in rete.
Questa mattina a Radio 24, l’emittente del Sole 24 ore, l’amministratore delegato di Fastweb, Stefano Parisi, ha detto che in Italia l’Autorità per le Comunicazioni premierebbe “il valore del rame”, cioè il doppino, cioè il DSL, a scapito della fibra ottica. Così – ha osservato Parisi – Telecom non è incentivata “a mollare il rame
Anche la Gran Bretagna fa i conti con il digital divide. In molte zone del paese la rete veloce è una chimera e il primo ministro Gordon Brown dice che bisogna recuperare il tempo perduto. “La banda larga – sostiene il premier – è un servizio primario indispensabile, come l’acqua, il gas e l’elettricità”.
“La corsa ai decoder e’ appena partita – scrive Gianluca Vacchio per l’agenzia di stampa Il Velino – e nella guerra digitale spunta l’outsider”. Il giornalista descrive uno scenario credibile della piccola rivoluzione che di qui a pochi anni ci costringerà a traslocare (alcuni lo hano già fatto o lo stanno facendo) dalla tv analogica a
Per fortuna c’è Wikileaks, la wikipedia della fuga di notizie, dei documenti riservati svelati ai cittadini. Nei giorni scorsi ha sfornato il rapporto commissionato dal governo al manager delle telecomunicazioni Francesco Caio sullo stato dell’arte della diffusione della larga banda in Europa. Il dossier è datato 12 marzo 2009. Un quadro inesorabile, senza veli. Il
Continua il mio piccolo esperimento di crowdsourcing, alla ricerca dei ruderi del faraonico progetto Socrate della Telecom degli anni Novanta. Marco Fantasia mi ha spedito da Genova questo reperto in cui si è imbattuto nei giardini Pellizzari, in corso Firenze. Aggiungo un mio scatto nell’elegante via Venezia a Bari. Icone di un megappalto che è
“Ormai l’infrastruttura esistente, basata principalmente su DSL, inizia ad essere inadeguata alle nuove esigenze. In mancanza di interventi decisi, anche da parte del governo, c’è il rischio di ampliare il digital divide, anziche’ ridurlo”. Parola di Stefano Lorenzi, amministratore delegato di Alcatel-Lucent, che oggi a Parigi ha partecipato all’Innovation Day organizzato dal suo gruppo.
Quel che rimane oggi del Piano Socrate, in via Arcidiacono Giovanni a Bari. E’ anche pericoloso, perchè i passanti inciampano.