Arriva in Parlamento un’altra proposta di legge per imbavagliare la rete e rendere la vita impossibile ai blogger. Questa volta il pretesto è la diffamazione. La PdL è firmata dai deputati Pecorella e Costa.
Non è solo l’Hadopi 2, appena approvata. In Francia per Internet tira una brutta aria. “Internet e’ pericolosa per la democrazia”, dice il deputato dell’Ump Jean-Francois Cope’. La “trasparenza assoluta” è come l’ ”inizio del totalitarismo”, gli fa eco il consigliere del presidente della Repubblica Henri Guaino.
Gli aggregatori di news non sono mai troppi. Quelli specializzati, poi, sono particolarmente apprezzabili. Il Bloggatore, ad esempio, è un ottimo approdo per chi bazzica il mondo digitale. Mette insieme le news più significative postate dai blogger che si occupano di informatica.
News gratis, in abbonamento o a micro-pagamento? Il dibattito va avanti e intanto Google rende più accattivante e fruibile il servizio News con Google Fast Flip.
In questi tempi cupi – da noi – per la libertà dell’informazione, arriva una ventata di aria fresca dalla Germania. E’ il Manifesto del giornalismo al tempo di internet”, redatto da quindici blogger tedeschi. Diciassette punti essenziali. C’è tutto. Il rapporto con i lettori, i poteri, gli editori e con gli stessi giornalisti. Libertà e
“Mai domatore domera’ le domande! Non e’ solo questione di censura e di intimidazione, e’ questione di intelligenza: sono per la chirurgia etica, rifacciamoci il senno!” Alessandro Bergonzoni firma cosi’ l’adesione all’appello in difesa della libertà di stampa dei giuristi Franco Cordero, Stefano Rodota’ e Gustavo Zagrebelsky.
Libertà di stampa e dintorni. Ecco una nota dell’Ordine dei giornalisti, firmata dal vicepresidente nazionale Enrico Paissan, e un documento della Fnsi, il sindacato dei giornalisti italiani.
Dopo la Svezia ( e il Parlamento europeo), la Francia. Il Partito dei pirati debutta nell’agorà della politica e presenta un suo candidato alle elezioni legislative parziali del 20 settembre nella decima circoscrizione di Yvelines. Se dovesse andar bene, i difensori della libera circolazione della cultura e dell’informazione in rete potrebbero entrare nel Parlamento di Parigi.
Libero internet in (poco) libero stato. Sembra una contraddizione, ma quando le formiche nel loro piccolo si incazzano, accadono cose piacevolmente insolite. La Cina fa marcia indietro sul filtro-censura che aveva imposto di installare su tutti i personal computer. Incubo Green Dam svanito per i trecento milioni di utenti cinesi della rete. Si, c’erano state
“Se non riacquistiamo la dignità della missione della libera informazione, ne andrà di mezzo la stessa democrazia, perché dove non c’è libertà di stampa e di critica non c’è nemmeno democrazia”. Don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana.
Dopo Rupert Murdoch, arriva Carlo Malinconico. Il presidente della Federazione degli editori di giornali oggi ha dichiarato all’Ansa che un gruppo della Fieg, coordinato da Piergaetano Marchetti, è già al lavoro. Presto anche in Italia, ha detto Malinconico, le news su internet saranno a pagamento.