C’erano una volta gli Internet Café , quei luoghi in cui in tutto il mondo potevi entrare a leggere le tue mail, chattare con amici e parenti, collegarti ai siti dei giornali, per sapere cosa stava accadendo nel tuo Paese e nella tua città. Locali affollati, in cui spesso si doveva fare la coda in
È tutta colpa del divario digitale, delle infrastrutture che non ci sono, della banda che è troppo stretta? In alcune aree del paese il digital divide è drammatico e ci sono sindaci che devono fare i segnali di fumo per invocare attenzione e connettività, ma il problema non è soltanto questo. Vanno sfatati alcuni luoghi
Ho grande stima di Michele Serra e sono suo lettore affezionato, ma credo che abbia compreso poco o nulla del web. Chi vìola la legge in rete è perseguito come se la violasse altrove. Né più, né meno. Anzi, individuare un delinquente che agisce online è più facile, o comunque meno difficile, perché dissemina di
Siccome c’è il divario digitale, soprassediamo alle iscrizioni solo online alle prime classi di elementari, medie e superiori. Così parlarono gli Zarathustra che un giorno si lamentano per l’italica arretratezza tecnologica e sociale e il giorno dopo tuonano contro ogni sia pur timido tentativo di cambiare le cose. Ora, questa storia delle iscrizioni online è
Illuminante l’inchiesta trasmessa da Report domenica 14 ottobre, dedicata alla Cassa Depositi e Prestiti, a Metroweb, al superamento del divario digitale e dunque alla banda larga. Si è parlato di doppino di rame, adsl, fibra ottica e soldi, tanti soldi. Il prologo di Stefania Rimini, autrice dell’inchiesta, è una sintesi perfetta delle grandi manovre in
Metti un giorno di vacanza a Ostuni, la città bianca, una delle località turistiche più belle e frequentate d’Italia. Ti siedi al tavolo del bar, ordini il caffè e provi a scaricare il quotidiano sull’iPad, per leggertelo in santa pace. Sul display, in alto a sinistra, accanto alla sigla dell’operatore telefonico – TIM – non
Anche Benedetto XVII scende in campo contro il digital divide, confermando la sua attenzione nei confronti dei new media. Le tecnologie digitali sono ‘un vero dono per l’umanita”, ma sarebbe ‘un grave danno’ se non fossero accessibili a tutti, ha affermato il Papa nel suo messaggio alla quarantatresima Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali. Proprio oggi
“Ormai l’infrastruttura esistente, basata principalmente su DSL, inizia ad essere inadeguata alle nuove esigenze. In mancanza di interventi decisi, anche da parte del governo, c’è il rischio di ampliare il digital divide, anziche’ ridurlo”. Parola di Stefano Lorenzi, amministratore delegato di Alcatel-Lucent, che oggi a Parigi ha partecipato all’Innovation Day organizzato dal suo gruppo.
“O imparano a usare Internet, oppure si cerchino un altro lavoro“. Il presidente russo Dimitri Medvedev non ha usato giri di parole per annunciare un futuro difficile ai dipendenti della Pubblica Amministrazione che non usano il computer e la rete.
Il problema italiano “più grave”? Il digital divide, ha detto qualche giorno fa Jacques Attali a Milano, al forum sull’Innovazione Digitale promosso da IDC – Analyze the Future. L’economista-storico-filosofo, consigliere del presidente Sarkozy per le riforme, ha aggiunto che nelle aree rurali italiane la banda larga arriva con il contagocce, due terzi in meno rispetto