A Venezia la cittadinanza digitale non è soltanto uno slogan. Gli altri fanno chiacchiere, il sindaco Cacciari i fatti. Domani la città accende gli hot spot. Rete veloce senza fili ad accesso gratuito per chi si registra.
Anche la Gran Bretagna fa i conti con il digital divide. In molte zone del paese la rete veloce è una chimera e il primo ministro Gordon Brown dice che bisogna recuperare il tempo perduto. “La banda larga – sostiene il premier – è un servizio primario indispensabile, come l’acqua, il gas e l’elettricità”.
In Danimarca si può pagare il biglietto del bus (del treno, della metropolitana) con un SMS al numero 1415. Entro il 2009 l’Unione Europea adotterà una normativa comune per consentire il Mobile Payment nei ventisette paesi che ne fanno parte. Il progetto si chiama Secure Mobile Payment Service. Con il cellulare si potrà trasferire denaro
Qualche giorno fa il ministro dell’interno, Roberto Maroni, ha detto che con Poste Italiane si sta costituendo un centro di eccellenza mondiale contro i crimini telematici. Peccato che ieri il certificato di sicurezza del sito dedicato alla Posta Elettronica Certificata risultasse scaduto, come attestano queste immagini diffuse dall’Associazione cittadini di internet. Sicuramente una svista, ma
All’Unione Europea non basta che Windows 7 arrivi sui computer del vecchio continente senza Internet Explorer. Secondo la Commissione, Microsoft dovrebbe invece offrire un ventaglio di opzioni tra i browser più gettonati. Dunque IE ma anche Firefox, Chrome, Safari, Opera. La UE ha inoltre deciso di lanciare un’altra sfida all’America, per ridimensionare il ruolo egemone
Il neologismo è orrendo ma l’utilità indubbia. Da oggi il preventivatore unico delle tariffe RC auto può farsi beffe delle pubblicità più o meno ingannevoli delle compagnie assicuratrici.
Dario D’Elia segnala oggi su Tom’s Hardware Guide una utile iniziativa dell’Unione Europea. E’ il sito PressEurop, sul quale si possono leggere gli articoli, tradotti in dieci lingue (c’è anche l’italiano) pubblicati da circa 250 autorevoli quotidiani di tutto il mondo.
Guido Scorza è presidente dell’Istituto Politiche dell’innovazione, esperto di informatica giuridica e diritto delle nuove tecnologie. E’ la persona giusta per raccontare le ultime astrusità dell’e-Government all’italiana. Riguardano la Posta Elettronica Certificata. Scorza scrive su Punto Informatico “…Perché pagare per avere qualcosa che puoi avere gratis?“. Non è questione di lana caprina e non è
Per fortuna c’è Wikileaks, la wikipedia della fuga di notizie, dei documenti riservati svelati ai cittadini. Nei giorni scorsi ha sfornato il rapporto commissionato dal governo al manager delle telecomunicazioni Francesco Caio sullo stato dell’arte della diffusione della larga banda in Europa. Il dossier è datato 12 marzo 2009. Un quadro inesorabile, senza veli. Il
Monsieur de La Palisse non avrebbe potuto fare migliore constatazione. Soltanto il venti per cento degli italiani usa i servizi on line della Pubblica Amministrazione. E ci credo! A) I servizi non ci sono. B) Quelli che ci sono fanno schifo o sono pressoché inutili. C) In questi anni la cittadinanza digitale ha fatto il
Scrive oggi Federico Ferrazza sull’Espresso che la Pubblica Amministrazione ha fatto naufragio sul web. “Servizi scarsi, dati non aggiornati, assenza di risposte, comuni senza siti. Risultato: Internet negli uffici pubblici è un fiasco. Pagato a peso d’oro“, è l’incipit del lungo articolo. Come dargli torto? Da quando ho scritto “Il cittadino digitale” (Mondadori Informatica, 2002)