Mike Connelly, Traci Bauer, Philip Bennett, Richard Berke, Stephen Buckley, Sherrie Marshall e Susan Snyder hanno sferrato un potente uppercut al mento di Barack Obama. Sono i sette giurati che hanno assegnato il Premio Pulitzer – sezione Public Service – ai cronisti del Washington Post e dell’edizione statunitense del britannico Guardian.
Da oggi c’è Play Edicola, nuova categoria del Google Play Store e app per smartphone e tablet Android. Con Edicola l’utente può attivare un abbonamento, gratuito o a pagamento, a riviste, blog e giornali e Google li ottimizza perché possano essere letti da tablet o mobile. Così si può accedere alle fonti di notizie preferite
Stavolta Facebook ha svoltato davvero. Ho appena scaricato Facebook Paper dall’Apple Store statunitense e l’ho installato su iPhone (per Android ancora non c’è e per la versione italiana bisognerà attendere qualche settimana): sorprendente! Adesso il faccialibro è un mix tra social network e aggregatore di notizie. Mescola gli ingredienti che vuoi tu: un pizzico di
Hai voglia a dire che giornalismo professionale e giornalisti di mestiere sono ormai residuali, “tanto ci sono Internet e i social network” e tutti sono giornalisti di tutto. Sarà. Intanto proprio Facebook lancia tra qualche giorno un nuovo aggregatore di notizie da fonti giornalistiche. Paper sarà un’applicazione per iPhone (almeno per il momento) e il
E due. Dopo l’eBook gratuito del prof Giovanni Ziccardi per Marsilio – Il giornalista hacker – ecco un altro prezioso strumento per chi ha voglia di cimentarsi con la pratica del giornalismo investigativo in Rete. Lo ha scritto Leonida Reitano per Minerva Edizioni e ha per titolo Esplorare Internet – Manuale di investigazioni digitali e
C’era una volta, agli albori del web, la pubblicità del pastore sardo che avrebbe fatto fortuna vendendo le sue caciotte sulla rete. Suggestiva ma pur sempre pubblicità. Solo uno su mille ce la fa e le eccezioni confermano la regola. Da un paio di giorni gira vorticosamente in rete la vicenda di Tomáš Vejmola, undicenne
Twitter come fonte giornalistica primaria? La risposta è sì se si parla di grandi fatti di cronaca, eventi disastrosi, appuntamenti sportivi di particolare rilevanza, a patto che non sia l’unica, che la notizia venga confrontata con altre fonti e che il giornalista non faccia retweet o copia&incolla prima di averla incrociata e verificata. In fondo
Il ben più vasto scandalo PRISM – Datagate ha fatto passare in secondo piano la vicenda dei telefoni dei giornalisti dell’Associated Press messi sotto controllo dal Dipartimento di giustizia statunitense. È successo appena un mese fa, poi però è esploso il caso Edward Snowden. Spia caccia spia. I giornalisti, si sa, sono obiettivi particolarmente ghiotti
Ieri hanno colpito e affondato Dan Brown (avrà toccato ferro?) con un falso account Twitter di Umberto Eco. Lo scrittore americano è vivo è vegeto ed Eco, ovviamente, era all’oscuro di tutto. Comunque per qualche ora la notizia è rimbalzata sulla rete grazie al retweet facilone di chi rilancia di tutto e di più, senza
Copiare e incollare comunicati stampa senza cambiare una virgola, correggere refusi e imprecisioni, verificare e incrociare le informazioni contenute, approfondire la notizia, non citare la fonte, è antico vezzo del giornalismo, in Italia e nel resto del mondo. Nessuno può scagliare la prima pietra. Ci siamo cascati tutti Una volta? Due? Talvolta? Spesso? Peccato mortale
Ieri a Wall Street è scattato l’Indice della paura, a causa del falso tweet dell’Associated Press che annunciava un attentato alla Casa Bianca e il ferimento del presidente Obama. In tre minuti lo S&P 500 è sceso di 145 punti e la Borsa di New York ha perso all’istante 136 miliardi di dollari. Poi l’allarme