A Londra, dopo la guerriglia urbana di agosto, il governo Cameron aveva proposto il carcere duro per chi aveva usato i social network nell’organizzazione degli scontri di piazza. E’ vero, ci sono state alcune condanne, basate sui messaggi postati su Facebook, ma si è poi evitato di gettar via il bambino con l’acqua sporca, cioè
Londra come Pechino e Pyongyang? L’accanimento del governo Cameron nei confronti dei social network, dopo i saccheggi dei primi giorni di agosto, convince sempre meno e sembra sempre più pretestuoso. Dice a Sky News Mark Flanagan, già responsabile delle comunicazioni di Downing Street: ”Vietare i social network non ha senso. E’ un atto disperato di
Ricapitoliamo. Migliaia di giovani britannici incazzati per qualche giorno mettono a ferro e a fuoco le città. Negli incidenti cinque persone ci rimettono la vita. La scintilla è l’uccisione – da parte della polizia – del giovane pregiudicato Mark Duggan, il 4 agosto. A guerriglia conclusa, la commissione indipendente che vigila sul comportamento delle forze
Nel 2007-2008 a Birmingham, in Gran Bretagna, ci sono state 589 sparatorie. Il fenomeno è calato, negli anni successivi, ma le autorità cittadine hanno deciso comunque di installare sensori acustici in grado di rilevare i colpi di arma da fuoco, per il pronto intervento delle forze dell’ordine. Gli Shotspotter Gunshot Location System, già adottati in
Se c’è l’incendio chiami il 115, se brucia il bosco c’è il 1515, se non ti rilasciano lo scontrino fiscale telefoni al 117, se stai male ti appelli al 118, se ti scippano devi ricordare a memoria il numero della polizia municipale della tua città (?), se stai naufragando lanci l’SOS al 1530, se subisci