Qualche pezzo grosso del Pentagono ha visto “Leoni per agnelli”, lo splendido film di Robert Redford su guerra, politica e giornalismo (anche se in Italia molti critici lo hanno definito verboso). Da qualche tempo in Afghanistan, per evitare troppe perdite umane, gli americani usano gli aerei telecomandati per fare i raid. La tecnologia al servizio
Dal blog di Pino Scaccia, in diretta dalla Georgia: …..Sale a cinque il bilancio delle vittime tra i giornalisti che seguono gli scontri tra le truppe russe e l’esercito georgiano nella guerra scoppiata venerdì scorso nella regione del Caucaso: Levent Ozturk, reporter. Guray Ervin, operatore. Grigol Tchikhladze, del settimanale Russia Network. Alexandre Klimtchouk, dell’agenzia di
Una volta, in tempo di guerra, c’era un tacito rispetto degli uomini in armi nei confronti dei giornalisti. Per carità, cronisti ne sono morti a centinaia, su ogni campo di battaglia, ma spesso colpiti non intenzionalmente. La parola PRESS scritta sui cofani e sui tettucci delle auto era un piccolo deterrente. Da qualche anno sembrano
Stan Storimans. Si chiamava così il telecineoperatore della rete olandese RTL ucciso a Gori, in Georgia, mentre con la sua telecamera stava documentando l’assalto delle truppe russe alla città. L’auto dalla quale era appena sceso è stata bersagliata dalle schegge di un proiettile di artiglieria. Con lui c’era l’inviato Jeroen Akkermans, che è stato ferito