E’ una brutta giornata per la libertà in rete. L’assemblea nazionale francese ha approvato la cosiddetta Hadopi 2, la legge che punisce severamente chi scarica illegalmente da Internet file multimediali. Il provvedimento entrerà in vigore a ottobre.
Libertà di stampa e dintorni. Ecco una nota dell’Ordine dei giornalisti, firmata dal vicepresidente nazionale Enrico Paissan, e un documento della Fnsi, il sindacato dei giornalisti italiani.
Il VoIP fa paura. E’ il nuovo spettro che si aggira per il mondo, l’incubo dei gestori telefonici del pianeta, che lo usano a loro piacimento ma non vogliono farlo usare (gratis o a prezzi contenuti) agli utenti. Le lobbies contrastano il VoIP con tutti i mezzi.
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Il 14 luglio in Francia sarà festa nazionale, per ricordare la presa della Bastiglia e la caduta dell’Ancien régime. In Italia ci sarà (speriamo che ci sia ampia partecipazione) lo sciopero dei blogger, per protestare contro i prodromi di un Nouveau régime – quello introdotto dal DDL Alfano – e, in particolare, contro le disposizioni
Mario Cervi è da sempre giornalista senza peli sulla lingua. L’esatto contrario di un usignolo dell’Imperatore. Per questo le considerazioni sulla legge sulle intercettazioni, affidate ad un articolo sul Giornale, sono particolarmente significative. Il titolo è “Giusto tutelare la privacy ma i criminali brindano“. Da leggere con attenzione.
In Francia l’Hadopi è stata stoppata dalla corte costituzionale. In Italia l’emendamento D’Alia è stato cassato. Stavamo tirando un sospiro di sollievo quando è arrivata la doccia fredda del decreto sulle intercettazioni che, per quel che riguarda l’obbligo di rettifica, sembra equiparare i blogger ai direttori responsabili dei giornali. Riprendono così fiato gli integralisti. E
Lorenzo Del Boca e Enzo Iacopino, presidente e segretario del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, hanno così commentato l’approvazione del provvedimento sulle intercettazioni.
Un vizietto si aggira per il mondo. Censurare chi non la pensa come chi è al governo. Alla Cina il gioco risulta facile. Hanno decenni di consuetudine. Comunisti, direte voi. Già, ma il vizietto si espande più dell’influenza suina. A quale recentissimo DDL vi fa pensare questa notizia che arriva da Pechino?
Un appello unitario al Parlamento a modificare il provvedimento, unito ad una serie di critiche nel merito al testo, e’ arrivato dalla Federazioni degli editori e dalla Federazione della stampa, per le quali il Ddl viola “il fondamentale diritto della liberta’ d’informazione, garantito dalla Costituzione e dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo”.
Non perdetevi questo video di Neurovisione sulle intercettazioni. Con il nuovo decreto legge sarà bannato.