Uno che di intercettazioni si intende, l’ex pm Gianrico Carofiglio, oggi affermato scrittore e senatore democratico, dice la sua in un’intervista a Peter Gomez, sull’Espresso di questa settimana. A proposito delle manette ai giornalisti, Carofiglio indica una strada impervia ma – a quanto pare – inevitabile: “Quello che dispiace è che per far emergere il
Repubblica Ceca: primo passo proibire la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche. Secondo passo: giornalista condannata per non aver voluto rivelare le fonti. La corte di Appello di Praga ha confermato una decisione anteriore del 28 novembre 2008 che condannava la giornalista Sabina Slonkova a pagare una ammenda di 700 euro per “attentato alla vita privata”.
Mercoledì 30 ottobre a Caserta e a Casal di Principe i giornalisti hanno pronunciato pubblicamente un giuramento d’Ippocrate della categoria che non era mai stato enunciato con tanta chiarezza e che si può riassumere in questa formula: nessuna notizia può restare inedita, il cronista che corre rischi per osservare questa regola deve avere il sostegno
Sono quaranta le perquisizioni compiute dalla magistratura nei confronti di giornalisti italiani negli ultimi 3 anni, “davvero troppe per un Paese democratico”. È l’Unci, Unione nazionale cronisti italiani, a denunciare che “un pezzettino alla volta, parte della Magistratura inquirente e giudicante sta tentando di impadronirsi delle prerogative dei giornalisti, in qualche caso -rileva il presidente
Sulla perquisizione subita dalla giornalista genovese Ilaria Cavo interviene anche l’Ordine Nazionale dei Giornalisti: “Il rischio è che si precipiti davvero nel ridicolo.
La giornalista? Più pericolosa di un killer, inquisito per l’omicidio di una donna a Sanremo e per l’assassinio di un’altra a Genova. Due donne uccise dopo mesi di minacce. Il processo per l’omicidio di Genova a due anni dai fatti è ancora da fissare, ma la procura genovese ha trovato tempo e modo di impegnare
Esperti di marketing, ricercatori, studiosi dei fenomeni digitali, ecco un nuovo strumento di lavoro per voi. Si chiama Google Trends ed è un “misuratore del potere delle parole”. Affascinante, no? A che serve e come funziona? Potremmo dire che è il termomentro della popolarità dei termini usati per le ricerche su Google. Funziona a ritroso