Un freno alla morbosità nazionale che, ahimè, accomuna giornalisti e utenti televisivi. Ci voleva, questo codice di autoregolamentazione, per limitare gli show sul dolore dei cittadini coinvolti dalla cronaca giudiziaria. Si chiama Codice di autoregolamentazione in materia di rappresentazione di vicende giudiziarie nelle trasmissioni radiotelevisive. L’informazione sulle vicende giudiziarie in corso dovrà rispettare i diritti
Il Garante per la protezione dei dati personali ha sorpreso con le mani nella marmellata alcuni giornalisti che hanno fatto uso disinvolto di Facebook. “Illecito trattamento di dati personali”, dice il Garante, che ha trasmesso copia degli atti all’Ordine dei giornalisti per “le valutazioni di relativa competenza”.
I giornalisti quando riportano i fatti non fanno sciacallaggio mediatico. Ogni qualvolta i colleghi, esercitando il dovere di cronaca, riferiscono dei fatti e delle verità – anche spiacevoli – arrivano accuse e rilievi di sciacallaggio mediatico.
Mercoledì 30 ottobre a Caserta e a Casal di Principe i giornalisti hanno pronunciato pubblicamente un giuramento d’Ippocrate della categoria che non era mai stato enunciato con tanta chiarezza e che si può riassumere in questa formula: nessuna notizia può restare inedita, il cronista che corre rischi per osservare questa regola deve avere il sostegno
Sulla perquisizione subita dalla giornalista genovese Ilaria Cavo interviene anche l’Ordine Nazionale dei Giornalisti: “Il rischio è che si precipiti davvero nel ridicolo.
Noi giornalisti siamo proprio strani. Nelle ultime settimane redazioni di giornali e abitazioni di giornalisti sono state perquisite. Computer e documenti dei colleghi sono stati sequestrati. C’è un attacco concentrico al dovere di informare i cittadini e le associazioni di categoria (Ordine e Fnsi) si limitano a fare comunicati (che poi i giornali non pubblicano).
Bene ha fatto il collega Franco Abruzzo, già presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, a riproporre sul suo sito la ricerca, in punto di diritto, su perquisizioni, diritto di cronaca e segreto professionale dei giornalisti. Dalla quale si evince che quanto sta accadendo in queste ultime settimane nelle redazioni italiane va al di là delle
Come direbbe un bravo cronista, tre episodi analoghi non sono più un fatto casuale ma un trend. Dal 13 settembre a oggi – per la terza volta – le guardie di finanza sono entrate nelle redazioni dei giornali e nelle abitazioni dei giornalisti per sequestrare documenti e computer. Oggi è toccato di nuovo all’Espresso, per
Il cielo sopra Pechino è bianco sporco. La nuvola di smog e calore umido nasconde le cime dei grattacieli e preoccupa gli organizzatori delle Olimpiadi. Manca poco più di un mese all’avvio dei giochi quando la delegazione dell’Ordine nazionale dei giornalisti, guidata dal presidente Lorenzo del Boca, varca la soglia del Comitato Organizzatore di Beijing