Osama Bin Laden si teneva alla larga dalla rete, per paura di essere intercettato e individuato. Il terrorista dalla barba tinturata aveva comunque escogitato un trucchetto per spedire e ricevere messaggi di posta elettronica. Ecco come faceva.
E’ proprio vero. Bin Laden continua a fare danni anche da morto. Con la complicità degli utenti che ignorano il buon senso, oltre alle regole di base per frequentare la rete. La mamma non vi ha mai detto di non accettare le caramelle dagli sconosciuti? Perché diamine continuate a cliccare su quel post di Facebook
La morte di Bin Laden diventa occasione ghiotta per disseminare la rete di trappole informatiche. Già ieri Kaspersky Lab ha scovato link tarocchi che conducevano a falsi video sull’operazione dei Navy Seals in Pakistan, con contorno di torture. In realtà i collegamenti portavano a siti fatti apposta per diffondere codice maligno per i computer con
Gli analisti dell’intelligence statunitense, si sa, sono fini intellettuali. Leggono molti libri. Ce lo aveva insegnato negli anni Settanta Joe Turner/Robert Redford ne “I tre giorni del Condor”. Ne abbiamo avuto conferma nell’affaire Wikileaks, con le accuse a Julian Assange tratte pari pari da un romanzo di Stephen King. Per rintracciare Osama Bin Laden, gli