Insopportabile chiacchiericcio sugli orchi in rete che insidiano i bambini. Su giornali e tivù è tutto un tromboneggiare di politici e pseudo esperti che propinano le loro ricette. La sostanza è che internet è il male e bisogna tenere alla larga bambini e ragazzi. Certo che gli orchi ci sono, e pure tanti. Se i
Mr. Erich Schmidt, patron di Google, sembra avere singolare concetto del diritto alla privacy. Vale per gli altri, non vale per lui. Qualche giorno fa è stato intervistato dalla CNBC. A chi gli ha posto il problema del “diritto all’oblio digitale”, ha risposto così:
Il deep web, il web sconosciuto, non esisterà più. Parola di Google, che si appresta a rivoluzionare il già rivoluzionario motore di ricerca, con il Real Time Search. Tra qualche giorno Google cercherà davvero tutto. Anche tweet, post e commenti dei social network. Nulla resterà invisibile. Tutto sarà immediato e resterà scolpito per sempre (o quasi)
Oggi tutti gli utenti di Facebook hanno trovato sulla home page una lettera aperta di Mark Zuckerberg, fondatore del social network che ha appena raggiunto 350 milioni di utenti. Zuckerberg annuncia una nuova policy, più rispettosa della privacy. Facebook accetta così di tenere conto di suggerimenti e critiche, arrivati da tutto il mondo. Ecco il
Succede in Francia. Non guardie e ladri, ma aspro confronto tra polizia e cittadini a proposito dei video amatoriali che denunciano le cosiddette bavures delle forze dell’ordine. Le bavures sono i metodi brutali adottati da alcuni poliziotti durante fermi e interrogatori. Per intenderci, storie che ha volte hanno epiloghi drammatici, come da noi con il
Google ci traccia alla grande. Il Dashboard inaugurato ieri è una conferma della deriva orwelliana della “Corazzata” di Mountain View. E’ una specie di casa di marzapane, quella di Hänsel e Gretel, per intenderci. Sembra appetibile, utile, performante, ma dentro ci sono orchi e streghe pronti a divorare la nostra privacy. Leggere attentamente le avvertenze,
Gli utenti di Facebook hanno tempo fino al 5 novembre per esprimere pareri sulle nuove regole per la privacy. Le novità? Quella più importante riguarda la permanenza delle informazioni nel caso in cui si decidesse di uscire dal social network. Ebbene, i dati condivisi restano in linea ma non c’è più alcun riferimento all’identità dell’ex
Blurring significa offuscamento, filtraggio, sfocatura. E’ la tecnica adottata, tra l’altro, da Google per rendere irriconoscibili persone e targhe automobilistiche nelle riprese destinate a Street View/Google Maps, a tutela della privacy.
Occhio a Facebook. Il social network va usato con intelligenza e prudenza, dice il presidente Barack Obama agli adolescenti americani. Un discorso che ricalca i consigli del nostro Garante per la privacy, Francesco Pizzetti, e di Mauro Paissan, che fa parte della stessa Authority. Insomma, per dirla con Obama, “troppe informazioni personali potrebbero tornare a
Eccola qui la denuncia presentata da Elisha Melkonian, Xavier O., Catherine Aiko, Elvina Beck e Chris C. nei confronti di Facebook. Il social network è accusato di aver violato la privacy dei cinque cittadini californiani.
A febbraio avevo parlato dell’orwelliana applicazione Google Latitude, che permette di sapere dove si trovano in quel momento amici e familiari. Ovviamente è un servizio volontario, e chi vuol aderire deve avere installato a sua volta la piccola applicazione. Bene, adesso Google Latitude funziona anche su iPhone e iPodTouch.