Da più di un anno la legge italiana impone ai certificatori accreditati di utilizzare chiavi digitali che non siano inferiori a 2048 bit per le transizioni di dati sensibili e di importanza vitale, ad esempio le identità personali. D’altronde il legislatore italiano è stato costretto ad adottare questa disposizione, contenuta nella deliberazione CNIPA n. 45
Hai voglia a dire e scrivere di cose che leggi su comunicati stampa trionfalistici, che spacciano per innovazione digitale quegli stracci di eGovernment all’italiana che innovazione non sono. E i giornalisti, sempre più frettolosamente, sempre più superficialmente, tutti (o quasi) dietro. Prendiamo il caso del Click Day per la regolarizzazione degli immigrati. C’è un collega
Glifo è una parola del diciassettesimo secolo. Deriva dal francese glyphe e dal greco γλυφή e significa, letteralmente, intaglio. Nel linguaggio informatico, il glifo è il risultato grafico irripetibile della codifica di un insieme di caratteri. Insomma un sigillo di ceralacca fatto di bit. La parola è stata sdoganata qualche giorno fa dall’instancabile ministro Renato
Dal 1959 al 1968 la televisione ha insegnato a leggere e scrivere a un milione di italiani. In quegli anni il divario non era digitale. Si chiamava analfabetismo, tout court. Nel tardo pomeriggio, alla tivù in bianco e nero, c’era un signore, Alberto Manzi, che dava lezioni con garbo e maestria. Dall’altra parte del tubo
L’ultima parola l’ha detta qualche giorno fa il ministro Elio Vito, con la risposta ad un’interrogazione parlamentare: ” i regolamenti approvati dall’Agcom su internet – attuativi del decreto Romani che recepisce la direttiva Ue sui media – non comprendono YouTube e i motori di ricerca”. Pericolo scampato, grazie anche alla vera e propria rivolta dei
Decidi di comprare un hard disk multimediale da 2 TB, per fare il backup dei dati o conservare fotografie e filmati? Lo pagherai 52,9 euro in più, perché bisogna aiutare il carrozzone SIAE a sopravvivere. Dario D’Elia, su Tom’s Hardware, entra nel dettaglio dell’assurda tassa spacciata per “equo compenso”, che “prevede per quest’anno un ulteriore
Stanchi del telemarketing? Opponetevi. Dal 31 gennaio, ricorda il giurista Michele Iaselli, anche gli italiani potranno fare gli anglosassoni, e chiedere di non essere più importunati dalle continue telefonate dei teleimbonitori. Il sito ufficiale del Registro Pubblico delle Opposizioni è già pronto.
In tempi di tagli alle università, fa bene leggere che quella di Trieste risparmierà cinquantamila euro l’anno grazie alla gestione online dei libretti degli studenti. Per chi studia all’estero non è una novità, ma in Italia sono mosche bianche gli atenei che permettono ai ragazzi di iscriversi agli esami, verificare gli esiti e stampare i
La giunta regionale lombarda fa greenwashing e decide di risparmiare ogni anno trecento quintali di carta. Roberto Formigoni e i suoi assessori sono i primi, in Italia, a fare il gran salto della smaterializzazione amministrativa. Delibere digitali, ordine del giorno sullo schermo touch, firma digitale per l’approvazione dei provvedimenti. Giustamente soddisfatto, il presidente lombardo.
Nella banca dati Donne@Work ci sono già seicento e passa profili professionali di donne con competenze nell’Information and Communication Technology. Non è male, come inizio, per lo sportello digitale realizzato da Comune di Milano, Camera di commercio di Milano, Assintel, Manageritalia e Associazione Primadonna. Donne@Work vuole facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro femminile qualificata nell’ICT.
Venezia come Helsinki. In Finlandia internet è un diritto e la giunta comunale della città lagunare ha deciso di imitare gli illuminati governanti nordeuropei. L’accesso alla rete diventa una forma essenziale del ”diritto di cittadinanza”, sancito dallo Statuto comunale, hanno deciso il sindaco, Giorgio Orsoni, e la giunta, che hanno approvato la proposta dell’assessore alla