Gli uffici stampa, si sa, tendono sempre a edulcorare le notizie, affinché la committenza ne venga fuori sempre al meglio, ma i numeri son numeri. E quelli di Firenze Smart City appaiono di tutto rispetto. A cominciare dai cassonetti interrati per i rifiuti per finire ai sistemi di sincronizzazione dei semafori e di controllo del
E già, si fa presto a dire Smart City. Molti amministratori comunali pensano di essere smart raccontando interventi di innovazione che spesso si rivelano solo vetrine per giornalisti allocchi. Reti Wi-Fi che funzionano soltanto il giorno dell’inaugurazione, semafori che di intelligente hanno solo il nome, sistemi fasulli di monitoraggio del trasporto urbano e via millantando.
Se vi chiedete perché il Mobile World Congress, cioè una manifestazione dedicata al mondo che cambia in mobilità digitale, si svolga ogni anno a Barcellona, la risposta sta nelle cose che il cronista curioso incontra per strada. Efficienza e semplicità, ma anche potenza organizzativa, logistica e connettività.
Il sistema è pronto, testato e rodato. Adesso i produttori di biciclette elettriche di tutto il mondo – un mercato da sette miliardi di dollari, che cresce del 15 per cento ogni anno – potranno implementarlo per costruire bici social e smart. Ci vorrà meno di un anno, per vedere sulle strade le due ruote
C’era una volta una città – Bordeaux – che aveva deciso di consultare i suoi abitanti sui temi più importanti della vita comune. Un sito ad hoc per dialogare, Je participe, e un portale per la trasparenza, Open Data. Un esempio concreto di smart city, fiore all’occhiello del sindaco Alain Juppé, già primo ministro durante
Oggi a Copenhagen nevica, il termometro segna meno tre, il vento soffia gelido da nord a circa trenta chilometri orari ma – nonostante tutto – 150mila abitanti hanno inforcato le loro biciclette e pedalato per andare a scuola o al lavoro. Lì è possibile farlo, perché ci sono amministratori pubblici intelligenti, piste ciclabili vere (non
Qual è la differenza tra cittadini e sudditi? Si potrebbe scrivere l’ennesimo saggio, sull’argomento, ma non è questo il luogo. Diciamo che potremmo essere un po’ meno sudditi partecipando alle iniziative concrete di cittadinanza attiva digitale. Non l’infinitesimo convegno sulla smart city, che fa tanto fumo e poco arrosto. Piuttosto una cosa semplice, come Decoro
Di open data tarocchi ho già parlato qualche giorno fa, citando quale dovrebbe essere il modello a cui ispirarsi per non vendere fumo ai cittadini. Ora, c’è un altro fantasma che si aggira per l’Italia: le smart cities. C’è sempre un’elezione alle porte, e gli amministratori locali, per farsi belli, hanno deciso di cavalcare anche