La notizia non avrebbe fatto piacere a Lisbeth Salander, la hacker protagonista della trilogia Millennium di Stieg Larsson. Due pubblici ministeri – Fredrik Ingblad e Henrik Rasmusson – e nove detective, capeggiati da Paul Pintér, daranno vita alla prima squadra speciale svedese contro il file sharing illegale e in difesa della proprietà intellettuale. Oppure no.
Piacevole sorpresa in libreria. Ho comprato “La principessa di ghiaccio” di Camilla Läckberg e la cassiera di Feltrinelli mi ha regalato “Le ultime lettere” di Stieg Larsson. Avevo letto qualcosa, sulla breve e intensa vita di Stieg – giornalista, inviato di guerra, esperto mondiale di movimenti di estrema destra – e queste lettere all’editore svedese
Due buone notizie dall’Europa. La prima è l’accordo di compromesso raggiunto la notte scorsa tra Consiglio e Parlamento europeo sulle misure anti-pirateria nell’ambito del pacchetto di riforma delle telecomunicazioni. A Bruxelles non passa la logica francese della legge Hadopi.
Il bit irrompe sul Nobel e la società per l’informazione entra nell’Olimpo della scienza. Il premio per la fisica assegnato a Willard Sterling Boyle e George Elwood Smith e a Charles K. Kao è un riconoscimento della rivoluzione tecnologica e culturale introdotta dal mondo digitale.
Alle 19.14 la Baia dei Pirati era ancora attiva, ma il galeone del libero download sta per issare bandiera bianca. Sembra proprio l’ultimo assedio, a meno che non ci sia un nuovo colpo di scena in questa vicenda infinita.
Quando la Tortuga viene espugnata, meglio trasferirsi altrove. Non si faceva lo stesso ai tempi di Long John Silver? Così The Pirate Bay si fa beffe dell’ordine di chiusura imposto dalla giustizia svedese. Chiude i battenti per qualche ora e poi riapre. Per quanto tempo? Non si sa. Speriamo il più a lungo possibile, perché
L’internet intelligente – quella cattiva – e l’internet stupida – quella buona. Magnus Eriksson, a cui si deve buona parte del successo del Pirate Party svedese, racconta oggi alla Repubblica delle donne la visione libertaria che è diventata manifesto politico dei pirati svedesi. Il Pirate Party è presente nel Parlamento europeo e adesso si prepara
Dopo Strasburgo, il municipio di Stoccolma, lo storico edificio che ospita ogni anno la serata di gala per i premi Nobel. Il Pirate Party svedese vuole capitalizzare il 7,4 per cento dei voti conquistati alle ultime elezioni europee. La battaglia civile contro la criminalizzazione del peer to peer e per la soppressione dei brevetti farmaceutici
Roberta Alenius, Gunnar Caperius, Kristina Lindahl, Mia Widell, e Marten Wierup sono i magnifici cinque funzionari del governo svedese che hanno avuto il compito di raccontare su Twitter tutto quello che accadrà durante il semestre di presidenza dell’Unione Europea del paese scandinavo. E’ un’iniziativa senza precedenti nella comunicazione istituzionale, almeno nel vecchio continente.
Forse è stata l’unica vera novità di queste sonnacchiose elezioni europee. Parlo dei pirati svedesi, ovviamente, che hanno conquistato un seggio a Strasburgo. Molti giornali italiani hanno relegato la notizia tra le curiosità. Light news. Claes Lönegård, giornalista del settimanale svedese Fokus tratteggia invece un profilo molto serio. La libertà della rete – lo dimostra la
La notizia, incredibile, è stata pubblicata dal giornale svedese in lingua inglese The Local. La più veloce connessione a Internet del mondo usata per asciugare i panni. Succede a Karlstad, in casa della signora Sigbritt Lothberg. La donna ha la fortuna di essere madre di Peter Löthberg, leggenda svedese del Web. Lo scienziato sta sperimentando