In fondo in due minuti si può raccontare una vita. Twitter apre alla telefonia VoIP.
Pare che non ci sia scampo. Uno fugge da Facebook per non farsi travolgere dal chiacchiericcio fine a sé stesso e approda a Twitter. Qui – e pensa semmai ai ragazzi di Teheran – si potranno fare conversazioni più utili, sociali, essenziali. In fondo c’è il limite dei 140 caratteri. E invece no. Twitter si
Mi ha affascinato, l’articolo di Moisés Naím – Micropotere al potere – pubblicato sul numero dell’Espresso oggi in edicola, nella rubrica delle opinioni. E’ un racconto dei piccoli poteri che si oppongono a quelli grandi, quelli veri. Quando ero ragazzo, si parlava di contropotere o potere dal basso, ma il succo è lo stesso. Cittadini
Alle forze armate statunitensi non piacciono i social network. Alle forze armate statunitensi piace Google Voice. Notizie contraddittorie dal fronte della difesa USA. Così, mentre i Marines mettono al bando Facebook, MySpace e Twitter, Google regala un account della sua applicazione Voice a tutti gli uomini in divisa. Troppo pericolosi i social network, per i
Le bufale sono sempre in agguato. I giornalisti accorti lo sanno. Twitter è diventato ormai una fonte preziosa di notizie, ma come fare per evitare di abboccare ai tranelli disseminati anche in questo social network in ascesa ? Craig Kanalley, blogger di spessore, prova a suggerirci qualche trucco. Come si attesta la credibilità di un Tweet?
Tanto cinguettò che piovve. Twitter non più soltanto un social network con circa due milioni di utenti. Adesso è una parola del Collins English Dictionary.
Forse dire che si tratta di uno scontro epocale è troppo enfatico, ma di certo la battaglia tra Bing e Google per contendersi il mercato sta diventando sempre più serrata. Se Bing – nella versione americana – integra i messaggi di Twitter tra i risultati della ricerca, Google non sta a guardare. Anche Google News
Roberta Alenius, Gunnar Caperius, Kristina Lindahl, Mia Widell, e Marten Wierup sono i magnifici cinque funzionari del governo svedese che hanno avuto il compito di raccontare su Twitter tutto quello che accadrà durante il semestre di presidenza dell’Unione Europea del paese scandinavo. E’ un’iniziativa senza precedenti nella comunicazione istituzionale, almeno nel vecchio continente.
La giornalista dell’Ansa Titti Santamato torna a parlare di privacy, Iran, blog e censura e cita il mio blog.
Fa un pò rabbrividire l’articolo di John Gapper sul Financial Times di qualche giorno fa. Già il titolo rende l’idea: Technology is for revolution (and repression). E’ ispirato dalla rivolta contro il regime iraniano e arriva alla conclusione che Twitter e gli altri social network potrebbero un giorno rivelarsi boomerang nei confronti degli utenti che
Non c’è solo Twitter. In Iran il web serve anche la repressione. L’agenzia di stampa semi-ufficiale, Farsnews, ha aperto una sezione chiamata “denunciate i vandali”.