Prima di commentare la condanna del soldato Bradley Manning[1], la “gola profonda” di Wikileaks, ognuno di noi dovrebbe vedere o rivedere il video Collateral Murder, uno dei tantissimi documenti riservati consegnati all’organizzazione di Assange. Il filmato (quattordici milioni di visualizzazioni solo su YouTube) documenta l’assassinio del giornalista della Reuters Namir Noor-Eldeen e del suo autista Saeed
Paradossi apparenti della politica. Edward Snowden, il whistleblower del Datagate statunitense, è un “criminale” per la democratica Nancy Pelosi, mentre per la repubblicana Sarah Palin “non è un problema. Il problema è il governo che viola i diritti del Quarto Emendamento e ci priva della nostra privacy”. Che poi paradossi non sono, semmai un ulteriore
O la filiale islandese della Visa torna subito ad accettare le donazioni in favore di Wikileaks oppure paga una penale di 5000 euro al giorno. Sentenza inappellabile della Corte Suprema di Reykjavik e prima vittoria giudiziaria per Julian Assange. I giudici islandesi hanno incrinato l’embargo decretato tre anni fa dalle multinazionali PayPal, Bank of America,
Che Julian Assange possa essere simpatico a Eric Schmidt (e viceversa) sembra incredibile, ma è quanto si evince dalla conversazione di cinque ore – finora rimasta segreta – che i due protagonisti del mondo digitale hanno avuto il 23 giugno 2011 in Gran Bretagna, quando il leader di Wikileaks era agli arresti domiciliari. La trascrizione
Sabato 23 febbraio saranno mille giorni che il soldato Bradley Manning avrà passato in prigione senza processo. Carcerazione preventiva. Manning è accusato dalla giustizia degli Stati Uniti di “collusione con il nemico”, diffusione di segreti militari”, “pubblicazione di informazioni riservate su Internet, pur consapevole di renderle accessibili al nemico” e “frode e violazione delle normative
Basta leggere il curriculum di Baltasar Garzón Real per rendersi conto che il giurista ed ex magistrato spagnolo non è tipo da farsi intimidire. Ha fatto inchieste su Pinochet, Kissinger e Berlusconi, ha indagato sulla tangentopoli iberica e sul terrorismo. Un rompiscatole, insomma. Infatti lo hanno sbattuto fuori dalla magistratura. Adesso Baltasar Garzón Real fa
Che Julian Assange non susciti simpatia è un fatto. Che abbia fatto molti errori è un altro fatto. Che si possa restare indifferenti di fronte alla mostruosa macchina messa in moto dagli Stati Uniti per mettergli le mani addosso è tutt’altro discorso. E allora, sarà antipatico e cialtrone il fondatore di Wikileaks, ma il suo
Dal vaso di Pandora del dossier Stratfor reso noto da Wikileaks, arriverebbe la conferma del gioco sporco degli americani per incastrare Julian Assange. Una mail in particolare – del 26 gennaio 2011 – si sta rivelando una bomba ad orologeria. Dice in sostanza che la magistratura degli Stati Uniti avrebbe preparato da qualche tempo l’atto
Se un soldato viene a conoscenza di un crimine di guerra commesso dai suoi commilitoni deve denunciarlo oppure no? In fondo questo ha fatto il soldato Bradley Manning, analista informatico in Iraq per il Sensitive Compartmented Information Facility dell’esercito degli Stati Uniti. Il militare ha passato a Wikileaks un video che poi ha fatto il giro
“Manca l’aspetto di denuncia, che era essenziale per Stieg Larsson, magnifico giornalista politico scomparso a cinquant’anni, un anno prima di diventare una celebrità letteraria mondiale, ma già noto e amato in Svezia per le sue inchieste sul potere economico e sui gruppi neo nazisti…”. Così scrive Curzio Maltese sulla Repubblica a proposito della trasposizione hollywoodiana
Il soldato Bradley Manning è accusato dalla giustizia degli Stati Uniti di “collusione con il nemico”, diffusione di segreti militari”, “pubblicazione di informazioni riservate su Internet, pur consapevole di renderle accessibili al nemico ” e “frode e violazione delle normative militari”. Manning rischia il carcere a vita o, addirittura, la pena di morte, perché sospettato